Rapporto Coop 2018
Nel mondo globalizzato si avvicinano le sorti dei Paesi emergenti e di quelli già industrializzati, ma aumentano a dismisura le distanze sociali interne e tornano a fare capolino istanze del passato (il neoprotezionismo commerciale e migratorio, la protesta anti-elite, vecchi e nuovi populismi) a fianco di minacce già conosciute e sempre più urgenti (la sovrappopolazione e i cambiamenti climatici).
Sono alcune delle indicazioni emerse nel Rapporto Coop 2018 curato dall'ufficio Studi Ancc-Coop, e realizzatocon la collaborazione scientifica di REF Ricerche il supporto d’analisi di Nielsen e i contributi originali di Iri Information Resources, Demos, GFK, Nomisma, Pwc e Ufficio Studi Mediobanca.
L’Italia è un caso emblematico, dopo quasi 5 anni, la sempre più lenta ripresa (+1,2% la variazione attesa del Pil nel 2018 contro 1,5% effettivo del 2017), va a vantaggio di pochi, non risolleva le sorti della classe media e addirittura spinge ancora più in basso le condizioni delle famiglie in maggiore difficoltà. In sostanza chi è povero rimane tale: il 62% degli italiani che si trova nel 20% inferiore nella distribuzione del reddito è tale anche dopo 4 anni, una percentuale superiore di 5,5 punti percentuali rispetto alla media dei 36 Paesi Ocse. Da premesse simili arrivano dati non incoraggianti sui consumi. L’Italia del 2017 resta il fanalino di coda in Europa con una riduzione dei consumi delle famiglie rispetto al 2010 di oltre il 2% (-2,2%) a fronte di un solido +12,7% tedesco, di un +10,2% francese e di una sostanziale stabilità spagnola (0,1%). E anche nell’ultimo anno il dato italiano (+0,7%) è il più basso tra le grandi economie europee. Le famiglie benestanti spendono 4 volte di più rispetto a quelle con bassa capacità di spesa e tra una famiglia trentina e una calabrese il differenziale all’anno è pari a 17.000 euro.
Polarizzati e divisi, gli italiani adottano comportamenti diversi a seconda delle disponibilità economiche, ma anche del luogo in cui vivono, dell’età e dell’occupazione che hanno, del livello di istruzione e del loro stesso approccio alla vita. Il 17% degli italiani (18-65enni) sono “esploratori”. Espressione piena della società postmoderna hanno comportamenti – e spesso valori – liquidi, si trovano a loro agio in una sperimentazione continua del nuovo, qualche volta senza un concreto, reale costrutto. Alla polarità opposta si collocano i “nostalgici” (26% del campione) che, complice una condizione economica più incerta, mostrano una netta insoddisfazione per il lavoro e la vita in generale. Contemporanei almeno quanto gli esploratori, sono parte della classe media che ha sperimentato gli effetti più duri della crisi. Nel mezzo sta il Paese: un magma fluido ancora incerto sull’indirizzo da prendere. A unificare un Paese così teso e frantumato i valori di sempre (la famiglia, il lavoro, la salute, il cibo) e le nuove priorità (l’ambiente e internet).
Quanto a coscienza verde gli italiani non sono secondi a nessuno. 9 italiani su 10 ritengono che vivere in un ambiente salubre è condizione fondamentale per conseguire una elevata qualità della vita (83% in Francia e solo 72% in Germania). E nel carrello i prodotti ecologici e responsabili hanno raggiunto nel primo semestre 2018 quota 2 mld di euro nelle vendite (contro i 3,6 mld di tutto il 2017). Internet e più in generale tutto ciò che lì ruota, estendendo il concetto alla tecnologia digitale, sono ancora in cima ai pensieri degli italiani che però mostrano se non scetticismo certo una maggiore consapevolezza nel loro uso. Non è un caso che un italiano su 3 riconosca di aver contratto una forma di dipendenza dal suo smartphone (peraltro i consumi continuano a crescere: + 3,6 %). E che sui social la piazza piccola ma sicura di Whatsapp abbia superato la ben più affollata Facebook (82,9% vs 68,8% la percentuale di utilizzo quotidiano).
In fatto di cibo gli italiani confermano la loro indiscutibile supremazia. Primi per spesa alimentare in Europa e nel mondo (19% la quota di spesa destinata a cibo e bevande, il massimo dell’ultimo decennio), sono stati anche precursori verso una dieta bilanciata e salubre e ancora oggi privilegiano gli acquisti di frutta e verdura (+ 8,6% la crescita a volume dell’ortofrutta confezionata), pane e cereali rinunciando sempre più a zuccheri e grassi. Il salutismo, trend vincente degli ultimi anni a tavola, mostra però i primi segni di rallentamento dovuti con buona probabilità a una saturazione raggiunta almeno in certi segmenti di mercato: il carrello della “salute” cresce ancora nel primo semestre di un +2,3% ma era il +5% nel 2017. E anche tra i veg & veg che fino a poco tempo fa sembravano essere un trend dominante in fatto di cibo compaiono i primi pentiti: a fronte di un 8,3% ancora allineato, il 9,7% dichiara di esserlo stato e di averci rinunciato.
Il fenomeno del momento in fatto di cibo è sicuramente il “ready to eat” (pronto da mangiare). Non è un caso che tra i carrelli, il pronto faccia registrare un + 6% e che l’e-food sia sempre più un’alternativa diffusa tra gli italiani. Solo nei primi tre mesi del 2018, 3,5 milioni di italiani (+ 80% rispetto al 2017) sono ricorsi al food delivery, +34% gli acquisti alimentari on line nei primi 6 mesi dell’anno. Modernità che va ancora una volta di pari passo con la tradizione, il senso di appartenenza che continua a indirizzare i consumatori italiani verso prodotti italiani (+3%), privilegiando i piccoli brand (+4,3%) alla grande marca. Solo l’apposizione della scritta “100% italiano” fa schizzare le vendite di un +9%.
Guarda la Presentazione alla stampa del Rapporto Coop 2018
Scarica la versione Digitale del Rapporto Coop 2018 (in pdf, 50 Mb)


PA e PMI insieme per la resilienza. A settembre l'evento finale di DERRIS
Il 18 settembre si terrà a Roma, presso Palazzo Firenze – Piazza di Firenze 27, l’evento finale del progetto DERRIS.
L’evento “Collaborare per proteggere: PA e PMI insieme per la resilienza” avrà l’obiettivo di discutere sul modo in cui dare continuità all’impegno congiunto che è stato sperimentato negli 11 enti locali italiani, che hanno aderito al progetto.
L’incontro avrà luogo dalle 17.30 alle 19, ed a seguire è previsto un aperitivo.
Per maggiori informazioni e per iscrivervi all’evento scrivere a: info@derris.eu
oppure è possibile farlo tramite la piattaforma Eventbrite
Derris, progetto co-finanziato dal bando europeo Life, vede Unipol Gruppo capofila insieme ai partner Città di Torino, Cineas, Anci, Coordinamento Agende 21 e UnipolSai. Derris è il primo progetto europeo che unisce pubblica amministrazione, imprese e settore assicurativo per la riduzione dei rischi causati da eventi climatici straordinari.
L’obiettivo è quello di fornire alle PMI gli strumenti necessari per valutare e ridurre i propri rischi, attraverso una serie di azioni e obiettivi precisi:
- trasferimento di conoscenze dall’assicurazione alla pubblica amministrazione e alle PMI su strumenti per ridurre i rischi legati ai cambiamenti climatici e per gestire le emergenze;
- uno strumento di auto-valutazione per valutare i rischi cui l'azienda è esposta ed elaborare un Piano di Azione con i possibili interventi per prevenire e gestire questi rischi;
- forme innovative di partnership pubblico-privato tra l’assicurazione, la pubblica amministrazione e le imprese, per incrementare la tutela del territorio e la capacità di resilienza;
- strumenti finanziari innovativi che permettano di mobilitare capitali dedicati alla riduzione dei rischi.
La sperimentazione pilota del progetto DERRIS ha preso vita nella città di Torino, che ha lanciato nel mese di aprile 2016 un bando intitolato “Torino che protegge”. A settembre sono state selezionate le 30 PMI, dislocate nelle 6 aree identificate, che hanno partecipato all’iniziativa. Da ottobre 2016 a marzo 2017, le aziende partecipanti alla sperimentazione pilota, hanno ricevuto un supporto tecnico gratuito da parte di esperti del progetto.

Il porto e la città di Genova. Continua il percorso di sviluppo del progetto
Dopo la formazione dei gruppi di lavoro, proseguono i lavori de CRU Liguria per la costruzioni di progetti innovativi sul tema della portualità e del rapporto con le città. L’obiettivo è quello di riflettere insieme a numerosi portatori di interesse, associazioni di rappresentanza del mondo del lavoro e delle imprese, istituzioni locali, mondo della formazione e della ricerca universitaria, sulle esigenze di uno sviluppo sempre più sostenibile delle attività legate all’economia del mare. La scommessa è che unendo competenze diversificate, in un’ottica di partecipazione volontaristica e di sviluppo del bene comune, si possano realizzare delle iniziative di rete che vadano nella direzione di migliorare anche il tono del rapporto tra porto e cittadinanza e, quindi, nel contempo far crescere e diffondere la consapevolezza del valore prodotto, delle opportunità generate e delle potenzialità ancora da cogliere.
Nel concreto si va dalla possibilità di dar vita a corsi di formazione per giovani figure professionali che possano favorevolmente incrociare quella domanda di particolare specializzazione che trova più difficoltà ad essere soddisfatta da parte delle aziende della filiera portuale, alla progettazione di una piattaforma informatica a servizio dell’autotrasporto che consenta la fornitura di nuovi servizi per la sicurezza ed il miglioramento delle condizioni di lavoro degli addetti di questo comparto, alla sfida di creare sinergie nella comunicazione tra una molteplicità di iniziative di informazione turistica a vantaggio sia dei visitatori che dei cittadini.
Tutto ciò in una logica di dialogo ed integrazione con altri strumenti già esistenti.
Dopo la pausa estiva i tavoli riprenderanno le attività a partire dal confronto con le Autorità amministrative locali per condividere strategie e possibilità di collaborazione nell’implementazione operativa.
Progetto Derris: ANCI illustra ad alcuni deputati le proposte per contrastare i cambiamenti climatici
“Abbiamo incontrato i nostri rappresentanti in Parlamento per illustrare loro le migliori strategie per contrastare i cambiamenti climatici, maturate nell’ambito del progetto Derris che mira a rendere consapevoli le piccole e medie imprese dei rischi relativi alle proprie attività. Come Anci ci auguriamo che la commissione Ambiente si interessi a questo tema e metta in atto tutte le iniziative necessarie per rendere concrete queste proposte”. A dirlo è stato Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino e sub delegato Anci alla Protezione civile, al termine dell’incontro di networking del progetto europeo Derris “Città e imprese insieme nella sfida del cambiamento climatico” svoltosi oggi a Roma presso la sede di Anci nazionale.
“Il 90 per cento delle piccole e medie imprese, ad un anno da una calamità chiude o rischia di chiudere per la difficoltà di rimettersi in piedi. Bisogna spezzare questo meccanismo funesto”, ha spiegato Masetti. Da qui il suo auspicio di un’azione della Commissione parlamentare “per avere dati certi su quali sono ad esempio i costi che le piccole imprese devono affrontare in caso di mancato intervento”.
Il progetto DERRIS ha sviluppato una partnership pubblico-privata per la resilienza di PA e di PMI, nell'ambito della quale Anci ha svolto un importante ruolo di coinvolgimento delle città a partire dal Comune di Torino che ha ospitato la sperimentazione del progetto e di altre 10 città che hanno replicato il modello. Sulla base di questo lavoro sono emerse alcune raccomandazioni contenute nelle linee guida che sono state presentate ai parlamentari presenti all’incontro: Daniela Ruffino e Chiara Braga della Commissione Ambiente, ed i loro colleghi deputati Emanuela Rossini, Osvaldo Napoli Gianluca Cantalamessa, Simona Vietina, Claudio Mancini, Antonio Misiani ed Anna Rossomando Nello specifico le principali raccomandazioni riguardano l’introduzione di misure di defiscalizzazione legate ad interventi di adattamento, come quella di un Bonus adattamento climatico specifico o specificato nel Bonus ristrutturazioni edilizie con apposita voce. Ancora l’introduzione di premialità nei bandi pubblici attraverso l’inserimento di criteri premianti per la selezione dei fornitori rivolti alle aziende/organizzazioni che hanno già avviato/implementato misure di adattamento. Il lavoro portato avanti dal progetto suggerisce anche l’introduzione, a livello regionale o a livello comunale (di marchi territoriali intesi come meccanismi di tipo volontario analoghi riferiti al rischio climatico, come il . marchio di distretto “zona protetta dal rischio climatico”. Le imprese certificate sarebbero agevolate nell’interlocuzione con operatori finanziari (banche / assicurazioni) rispetto all’accesso al credito. Si propongono infine anche interventi di area vasta, con l’Introduzione da parte del Ministero dell’Ambiente di linee guida che prevedano l’introduzione in forma obbligatoria di specifiche misure ed azioni di adattamento al cambiamento climatico nell’ambito della pianificazione ordinaria.
Fonte Anci.it
https://youtu.be/ump1YlCEzrA
Il video integrale della 6° Assemblea nazionale dei CRU
Ecco i video (mattina e pomeriggio) registrati durante la 6°Assemblea Nazionale dei CRU a Bologna che si è tenuta lo scorso 19 giugno a Bologna
https://youtu.be/7zDtjRnD-sQ
Scaletta interventi:
- Pierluigi Stefanini (Presidente Gruppo Unipol): 50 sec
- Aleardo Benuzzi (Referente Nazionale CRU Unipol): 21min 3sec
- Creazione di valore condiviso - prime esperienze: 50min 27sec
- Stefano Scavo (Presidente di SCS Consulting): 1ora 35min 25sec
https://youtu.be/gayTtFjbqn0
Scaletta interventi
- Alberto Federici (Direttore Corporate Communication e Media Relations Gruppo Unipol): 1min 47 sec
- Costruire Reputazione: 19min 42sec
- Carlo Cimbri (Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Unipol): 1ora 13min 43sec
Unipol e Italia Nostra insieme per la rinascita dei Bagni di Petriolo
Al via il progetto di restauro dei Bagni di Petriolo, voluto dal Gruppo Unipol, con il sostegno di Italia Nostra, che investirà 4 milioni di Euro nell’area di proprietà. Le terme risalgono al XIV secolo e sono situate nel Comune di Monticiano, all’interno della Riserva naturale del Merse, tra le province di Siena e Grosseto.
Il progetto, approvato dalla Soprintendenza di Siena e coordinato da Italia Nostra, riguarderà il restauro delle tre torri, la porta, la cinta muraria del Quattrocento, la locanda, le vasche termali, la chiesetta e l’area boschiva circostante. Gli interventi dureranno complessivamente tre anni, il primo lotto (locanda, torre nord, mura est e parte mura nord) sarà pronto in 14 mesi.
L’iniziativa di rinascita dei Bagni di Petriolo è stata presentata nel corso di una conferenza stampa, svoltasi venerdì 22 giugno a Firenze, presso Palazzo Bastogi, alla quale hanno preso parte: Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Monica Barni, Vice Presidente Regione Toscana; Stefano Bertocci, Università di Firenze; Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol; Oreste Rutigliano, Presidente Italia Nostra; Anna Di Bene, Soprintendente di Siena; Massimo Biagioni, Presidente del Consiglio Regionale Unipol Toscana; Paolo Bambagioni, Consigliere Regionale, Adriano Paolella, Consulente scientifico Italia Nostra.
“L’area di proprietà di UnipolSai poteva essere gestita con il minor dispendio di energie e risorse possibili, o si poteva scegliere di essere protagonisti di uno straordinario percorso di riqualificazione partecipata di un bene comune – dichiara Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol – Si è scelto di procedere in questo modo, adottando un approccio strategico di creazione di valore condiviso, grazie al coinvolgimento e alla partecipazione civica, alla trasparenza degli interventi, e allo sviluppo di politiche di marketing territoriale. Abbiamo scelto di misurarne anche l’impatto atteso, secondo le più moderne metriche, e ci aspettiamo uno SROI – ossia un ritorno sociale sull’investimento – di gran lunga superiore a due, questo vuol dire che, per ogni euro che investiremo, ne determineremo più di due di impatto sul territorio.”
Ecco alcune foto della conferenza stampa (Fonte CRU Unipol Toscana)



A Trento il convegno "Esperienze innovative di welfare aziendale"
Lo scorso lunedì 18 giugno a Trento, si è tenuto il convegno dal titolo "Oltre gli stereotipi, quando essere genitori diventa valore aggiunto per l’impresa.
Esperienze innovative di welfare aziendale: valorizzare la genitorialità nei contesti lavorativi." di cui CRU Unipol si è fatto promotore con i sindacati CGIL, CISL e UIL
Il convegno, moderato da Alberto Faustini,Direttore de “Il Trentino”, è stato aperto da Franco Ianeselli, Segretario Generale della CGIL del Trentino. Sono poi intervenuti tra gli altri Sabina Tarozzi, Responsabile Iniziative di Welfare UnipolSai (Il Welfare aziendale nel Gruppo Unipol), Elisa Vimercati, Ricerca e Sviluppo LBV (L’esperienza di Maam), Luciano Malfer, Dirigente Agenzia per la famiglia Provincia di Trento (La certificazione aziendale familiare). I lavori sono poi stati chiusi da Aleardo Benuzzi, Responsabile Struttura Relazioni Territoriali di UnipolSai. La manifestazione ha visto la presenza interessata di esponenti e dirigenti delle Associazioni di rappresentanza della provincia, di studenti dell’Università e di esponenti del mondo imprenditoriale.
Ecco alcune foto dell'evento

Luigi Giove parla del Patto per il Lavoro
Luigi Giove, segretario generale CGIL Emilia-Romagna, richiama l’importanza, nel metodo e nei contenuti, del Patto per il Lavoro firmato in Emilia-Romagna: uno strumento fondamentale per lo sviluppo economico e per la qualità del lavoro, all’intero di processi condivisi di cui CRU fa pienamente parte.
In occasione della sesta Assemblea Nazionale dei CRU Unipol “Condivisione sui territori - Sviluppo Valore Reputazione” che si è svolta a Bologna martedì 19 giugno 2018, abiamo raccolto idee e considerazioni direttamente dai collaboratori, stakeholder e rappresentanti delle organizzazioni socie che, con il loro radicamento in tutto il territorio italiano, con i loro progetti e le loro esperienze, danno sostanza al ruolo e agli obiettivi dei Consigli Regionali Unipol.
https://youtu.be/pHYhI6s9AMA
Stefano Scavo illustra l'attività di supporto di SCS Consulting ai CRU Unipol
Metodo e competenze sono i due principali ambiti sui quali SCS Consulting ha sviluppato il proprio supporto ai Consigli Regionali Unipol e alle organizzazioni socie, affiancandoli nella realizzazione e nella concretizzazione dei progetti sui territori. Queste le parole di Stefano Scavo, Presidente di SCS Consulting.
In occasione della sesta Assemblea Nazionale dei CRU Unipol “Condivisione sui territori - Sviluppo Valore Reputazione” che si è svolta a Bologna martedì 19 giugno 2018, abbiamo raccolto idee e considerazioni direttamente dai collaboratori, stakeholder e rappresentanti delle organizzazioni socie che, con il loro radicamento in tutto il territorio italiano, con i loro progetti e le loro esperienze, danno sostanza al ruolo e agli obiettivi dei Consigli Regionali Unipol.
https://youtu.be/OcSGxi-SZIU










