Le proposte di CNA Campania per aiutare imprese artigiane e PMI


31 Marzo 2020|14 Minuti

A seguito dell’invito della Regione Campania, il CNA Campania ha formulato una serie di proposte per aiutare le imprese artigiane e le PMI a fronteggiare l’emergenza Covid-19. Ecco le parole di Giuseppe Oliviero (presidente CNA Campania e CRU Unipol Campania): “Sono proposte coerenti con le nostre posizioni. Bisogna creare le condizioni sistematiche affinché si possano salvare il maggior numero di imprese che oggi vivono drammatici problemi di liquidità. Il protrarsi dell’emergenza sanitaria impone scelte che guardino oltre il tempo stesso dell’emergenza sanitaria che da subito diventa emergenza economica. Nella sua drammaticità questa esperienza ci offre l’opportunità di cambiare paradigma, a partire dalla semplificazione delle procedure, la burocrazia che ingessa il paese, e rende impraticabile anche misure adottate per quanto condivisibili non adeguate ad affrontare la crisi che il nostro mondo sta subendo.”

Di seguito una video intervista a Oliviero e il testo completo delle proposte.

 


Premessa
Si dimostra, purtroppo, fondata la preoccupazione di una caduta incontrollata nel medio-
lungo periodo del PIL nazionale, con ulteriori effetti sui sistemi d’impresa operanti sui territori
e sul versante dell’occupazione.
In assenza di interventi straordinari la stabilità economico-finanziaria risulterebbe
compromessa e la crisi si riverserebbe drammaticamente in un contesto sociale già al limite
della tenuta.
E’ necessario mettere le imprese artigiane e le PMI in condizione di preservare la loro
liquidità ovvero fare in modo che essa si generi in misura almeno sufficiente a reggere i
flussi del periodo di lockdown.
Occorre definire una cabina di regia a supporto delle Imprese con i vari strumenti
attivabili facendo convergere le diverse iniziative ante Covid in un unico serbatoi di sviluppo.
Il coinvolgimento delle organizzazioni datoriali qui può diventare prezioso.
Il ruolo di Medio Credito Centrale va inteso quale interlocutore unico verso il sistema bancari.

1. Finanziario
Occorre dotare le imprese artigiane di liquidità immediata stimata da studi di settore in circa
1.500 € al mese pari a circa 18.000€ anno. Queste imprese sono per la maggior parte
imprese individuali o familiari.
L’impatto stimato sulla Campania con circa 75.000 imprese artigiane è di circa
1.350.000.000 € pari a 112.500.000 € mese.
Ovviamente questo numero rappresenta la stima massima di copertura della liquidità delle
imprese in assenza di riavvio delle attività economico produttive.
Quindi l’importo rappresenta un monte fido da garantire per la liquidità delle imprese fino a
rimborso ed estinzione.
Per le imprese con dipendenti che necessitano di liquidità a credito si propone di intervenire
con uno scoperto di conto corrente a tasso minimo garantito per un importo massimo
commisurato a 50.000€ per impresa.
Sulla base dei numeri (circa 30.000 PMI tra i 10 e i 50 addetti in Campania) significa una
copertura di circa 1.500.000.000 €.

Strumenti
Per quanto attiene alla liquidità si suggerisce l’adozione di carte di credito prepagate
(gratuite con l’accordo siglato con l’ABI) da ritirare in banca presentando la visura camerale
con P. IVA attiva.
La stessa cosa può essere replicata per i lavoratori autonomi sulla base dei contratti siglati
ante COVID e non rinnovati nel periodo.
Sempre nella direzione di alleviare il peso finanziario delle aziende, soprattutto PMI, viene
condivisa la proposta, formulata già da molte istituzioni ed organizzazioni, di utilizzare le
dotazioni a disposizione delle programmazioni regionali a valere sui fondi strutturali e di
investimento europei SIE (FESR, FEASR, FEAMP, FSE) per immettere liquidità nel sistema
delle imprese, in questa fase di grande emergenza. In particolare si suggerisce attraverso
la cabina di regia territoriale di utilizzare i Gruppi di Azione Locale GAL, presenti in quasi
tutte le aree della regione, soprattutto nelle aree interne, per la gestione dei fondi da
assegnare alle imprese richiedenti.
Per quanto attiene al Fido, il valore da assegnare al singolo soggetto è determinato dal
valore medio del proprio giro di affari.
Fido estinguibile in 3 anni a tasso di interesse applicabile 0.50.
Eventuali richieste di finanziamento potrebbero essere trattate come Prestiti rimborsabile in
10 anni (mutuo garantito) con pagamento della quota interessi mensile e rimborso della
quota capitale in tranche a 3 – 7 -10 anni, tasso di interesse applicabile 0.50 fisso o euribor
3 mesi (-0,353% valore di oggi) + spread 0,10 (tasso BCE 0% tasso 0%ad oggi).

Controllo
Ogni singola imprese può liberamente utilizzare gli strumenti di pagamento in uso a valere
sullo scoperto di conto aperto fatto salvo la presentazione dei contratti passivi e delle
prestazioni richieste.
Tale controllo sarebbe a carico del sistema bancario per il mantenimento e la fruizione dello
scoperto di conto corrente.

2. Economico
Occorre pianificare il riavvio delle attività produttive e lo sviluppo delle imprese ante Covid
favorendo l’occupazione e la riduzione progressiva delle misure finanziarie adottate al punto
precedente.
In tal senso, il fido ha lo scopo di garantire una disponibilità per gli investimenti e per il riavvio
delle attività produttive.
Si suggerisce in tal senso di favorire la costituzione/potenziamento di fondi rotativi per
consentire a banche e intermediari finanziari di concedere direttamente prestiti alle imprese
con garanzia Confidi e controgaranzia FCG, valorizzando la capacità di assistenza e
valorizzando il know how e la prossimità alle imprese di questi soggetti territoriali.
Indirizzare e potenziare le aziende alla produzione di beni essenziali o assistenziali per
garantire la piena autonomia nell’emergenza, piano programmatico e rafforzamento delle
filiere strategiche tali da rafforzare una autonomia produttiva del nostro paese.
Definire una catena produttiva e distributiva per i beni di prima necessità valorizzando o
utilizzando risorse del territorio parzialmente o totalmente inutilizzate. Recupero del territorio
e attività essenziali per l’autosostentamento ed il mantenimento di fasce di mercato del
Made In Italy.
Favorire il mantenimento degli occupati ante Covid e le assunzioni a tempo indeterminato
di nuovi addetti.
Integrare le filiere produttive in modo organico e trasparente tra loro, una occasione unica
per rimettere ordine nella catena tecnocratica e burocratica che paralizza il nostro paese,
attraverso investimenti programmati a favore della digitalizzazione e dell’innovazione
nell’impresa diffusa.
Sviluppare i settori legati alle produzioni innovative che sviluppano nuovi mercati, eco
industrie e ambiente quali driver prioritari.

FONDO DI GARANZIA
(ruolo della cabina di regia territoriale: orientamento alle procedure non omogenee
ordinando e rendendo organiche le varie proposte che derivano dai decreti emanati)
Immediatamente operativi i provvedimenti del decreto “Cura Italia” che ampliano e
semplificano l’intervento del Fondo di garanzia per le Pmi. Il Consiglio di gestione ha
deliberato l’adozione delle misure necessarie per l’applicazione delle numerose disposizioni
previste dall’art.49 del Decreto-Legge del 2020 n. 18 recante “Misure di potenziamento del
servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese
connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19′′.
Molte sono le novità introdotte dal decreto. La garanzia diventa gratuita per tutte le
operazioni. Si applica la percentuale massima di copertura (80% per la garanzia diretta e
90% per la riassicurazione) fino ad un importo massimo garantito di 1,5 milioni per singola
impresa (al superamento di tale soglia si applicano le misure ordinarie di copertura).
Diventano ammissibili le operazioni finalizzate all’estinzione di finanziamenti (rinegoziazione
finanziamenti o consolidamento di passività a breve) erogati dalla stessa banca (o gruppo
bancario), a condizione che ci sia erogazione di credito aggiuntivo pari ad almeno il 10% del
debito residuo.
Viene inoltre estesa la durata della garanzia sui finanziamenti già garantiti oggetto di
sospensione delle rate o della sola quota capitale da parte delle banche finanziatrici, anche
in presenza di esposizioni debitorie non-performing e di finanziamenti che presentino rate
scadute da più di 90 giorni. La valutazione della probabilità di inadempimento ai fini
dell’ammissibilità è effettuata sulla base del solo modulo economico-finanziario del modello
di rating (nei casi in cui la normativa prevede la sua applicazione).
E’ annullato il pagamento delle commissioni per il mancato perfezionamento delle
operazioni finanziarie presentate dalla data di entrata in vigore del decreto. Sono ammessi
i finanziamenti a favore di persone fisiche che esercitano l’attività di impresa, arti o
professioni la cui attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19
(finanziamenti inferiori a 18 mesi fino a 3.000 euro di importo).
La misura è volta a favorire l’integrazione di filiera del sistema agricolo e agroalimentare e il
rafforzamento dei distretti agroalimentari
A chi è rivolto
Potranno beneficiare dei finanziamenti agevolati:
le imprese come definite dalla normativa vigente, anche in forma consortile, le società
cooperative e loro consorzi, nonché le imprese organizzate in reti di imprese, operanti nel
settore agricolo e agroalimentare;
le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli
riconosciute ai sensi della normativa vigente;
Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa
le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali
e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia
posseduto da imprenditori agricoli, cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni
di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente. Il capitale delle suddette società
può essere posseduto, in misura non superiore al 10%, anche da grandi imprese, agricole
o commerciali.
Come funziona
Dotazione Risorse CDP: 200 mln di Euro, destinati ai finanziamenti agevolati
Quota di finanziamento: Il finanziamento è composto, per una percentuale massima del
50%, da una quota concessa dalla CDP al tasso agevolato e, per la restante parte, da una
quota concessa dalla banca al tasso di mercato. La misura può prevedere anche la
concessione di aiuti da erogare sotto forma di contributo in conto capitale.
Tasso: Il tasso agevolato applicato alla quota di finanziamento concessa dalla CDP è pari
allo 0,50% nominale annuo. Il tasso applicato alla quota di finanziamento bancario è
concordato con il soggetto beneficiario in funzione dell’andamento dei tassi di mercato.
Durata: Il finanziamento può assumere una durata compresa tra 4 e 15 anni, comprensivi di
un periodo di preammortamento commisurato alla durata del progetto di investimento,
decorrenti dalla data di stipula del Contratto di Finanziamento. In ogni caso, la durata del
periodo di ammortamento del Finanziamento non può essere superiore a 4 anni.
Come richiederlo
La domanda di accesso alle agevolazioni deve presentata al Ministero delle politiche
agricole alimentari, forestali e del turismo (MiPAAFT), previa acquisizione dell’attestazione
del merito di credito rilasciata da una delle banche finanziatrici aderenti alla misura
agevolativa.
Per le linee guida e le regole applicative per l’utilizzo delle risorse si rimanda alla specifica
normativa. La concessione dei finanziamenti agevolati è soggetta alla positiva valutazione
del merito agevolativo da parte del Ministero competente e del merito creditizio da parte
della Banca che cofinanzia con CDP.

Segretario Generale
Francesco Geremia

Il Presidente
Giuseppe Oliviero


Le proposte di CNA Campania per aiutare imprese artigiane e PMI


CRU unipol|31 Marzo 2020|14 Minuti

A seguito dell’invito della Regione Campania, il CNA Campania ha formulato una serie di proposte per aiutare le imprese artigiane e le PMI a fronteggiare l’emergenza Covid-19. Ecco le parole di Giuseppe Oliviero (presidente CNA Campania e CRU Unipol Campania): “Sono proposte coerenti con le nostre posizioni. Bisogna creare le condizioni sistematiche affinché si possano salvare il maggior numero di imprese che oggi vivono drammatici problemi di liquidità. Il protrarsi dell’emergenza sanitaria impone scelte che guardino oltre il tempo stesso dell’emergenza sanitaria che da subito diventa emergenza economica. Nella sua drammaticità questa esperienza ci offre l’opportunità di cambiare paradigma, a partire dalla semplificazione delle procedure, la burocrazia che ingessa il paese, e rende impraticabile anche misure adottate per quanto condivisibili non adeguate ad affrontare la crisi che il nostro mondo sta subendo.”

Di seguito una video intervista a Oliviero e il testo completo delle proposte.

 


Premessa
Si dimostra, purtroppo, fondata la preoccupazione di una caduta incontrollata nel medio-
lungo periodo del PIL nazionale, con ulteriori effetti sui sistemi d’impresa operanti sui territori
e sul versante dell’occupazione.
In assenza di interventi straordinari la stabilità economico-finanziaria risulterebbe
compromessa e la crisi si riverserebbe drammaticamente in un contesto sociale già al limite
della tenuta.
E’ necessario mettere le imprese artigiane e le PMI in condizione di preservare la loro
liquidità ovvero fare in modo che essa si generi in misura almeno sufficiente a reggere i
flussi del periodo di lockdown.
Occorre definire una cabina di regia a supporto delle Imprese con i vari strumenti
attivabili facendo convergere le diverse iniziative ante Covid in un unico serbatoi di sviluppo.
Il coinvolgimento delle organizzazioni datoriali qui può diventare prezioso.
Il ruolo di Medio Credito Centrale va inteso quale interlocutore unico verso il sistema bancari.

1. Finanziario
Occorre dotare le imprese artigiane di liquidità immediata stimata da studi di settore in circa
1.500 € al mese pari a circa 18.000€ anno. Queste imprese sono per la maggior parte
imprese individuali o familiari.
L’impatto stimato sulla Campania con circa 75.000 imprese artigiane è di circa
1.350.000.000 € pari a 112.500.000 € mese.
Ovviamente questo numero rappresenta la stima massima di copertura della liquidità delle
imprese in assenza di riavvio delle attività economico produttive.
Quindi l’importo rappresenta un monte fido da garantire per la liquidità delle imprese fino a
rimborso ed estinzione.
Per le imprese con dipendenti che necessitano di liquidità a credito si propone di intervenire
con uno scoperto di conto corrente a tasso minimo garantito per un importo massimo
commisurato a 50.000€ per impresa.
Sulla base dei numeri (circa 30.000 PMI tra i 10 e i 50 addetti in Campania) significa una
copertura di circa 1.500.000.000 €.

Strumenti
Per quanto attiene alla liquidità si suggerisce l’adozione di carte di credito prepagate
(gratuite con l’accordo siglato con l’ABI) da ritirare in banca presentando la visura camerale
con P. IVA attiva.
La stessa cosa può essere replicata per i lavoratori autonomi sulla base dei contratti siglati
ante COVID e non rinnovati nel periodo.
Sempre nella direzione di alleviare il peso finanziario delle aziende, soprattutto PMI, viene
condivisa la proposta, formulata già da molte istituzioni ed organizzazioni, di utilizzare le
dotazioni a disposizione delle programmazioni regionali a valere sui fondi strutturali e di
investimento europei SIE (FESR, FEASR, FEAMP, FSE) per immettere liquidità nel sistema
delle imprese, in questa fase di grande emergenza. In particolare si suggerisce attraverso
la cabina di regia territoriale di utilizzare i Gruppi di Azione Locale GAL, presenti in quasi
tutte le aree della regione, soprattutto nelle aree interne, per la gestione dei fondi da
assegnare alle imprese richiedenti.
Per quanto attiene al Fido, il valore da assegnare al singolo soggetto è determinato dal
valore medio del proprio giro di affari.
Fido estinguibile in 3 anni a tasso di interesse applicabile 0.50.
Eventuali richieste di finanziamento potrebbero essere trattate come Prestiti rimborsabile in
10 anni (mutuo garantito) con pagamento della quota interessi mensile e rimborso della
quota capitale in tranche a 3 – 7 -10 anni, tasso di interesse applicabile 0.50 fisso o euribor
3 mesi (-0,353% valore di oggi) + spread 0,10 (tasso BCE 0% tasso 0%ad oggi).

Controllo
Ogni singola imprese può liberamente utilizzare gli strumenti di pagamento in uso a valere
sullo scoperto di conto aperto fatto salvo la presentazione dei contratti passivi e delle
prestazioni richieste.
Tale controllo sarebbe a carico del sistema bancario per il mantenimento e la fruizione dello
scoperto di conto corrente.

2. Economico
Occorre pianificare il riavvio delle attività produttive e lo sviluppo delle imprese ante Covid
favorendo l’occupazione e la riduzione progressiva delle misure finanziarie adottate al punto
precedente.
In tal senso, il fido ha lo scopo di garantire una disponibilità per gli investimenti e per il riavvio
delle attività produttive.
Si suggerisce in tal senso di favorire la costituzione/potenziamento di fondi rotativi per
consentire a banche e intermediari finanziari di concedere direttamente prestiti alle imprese
con garanzia Confidi e controgaranzia FCG, valorizzando la capacità di assistenza e
valorizzando il know how e la prossimità alle imprese di questi soggetti territoriali.
Indirizzare e potenziare le aziende alla produzione di beni essenziali o assistenziali per
garantire la piena autonomia nell’emergenza, piano programmatico e rafforzamento delle
filiere strategiche tali da rafforzare una autonomia produttiva del nostro paese.
Definire una catena produttiva e distributiva per i beni di prima necessità valorizzando o
utilizzando risorse del territorio parzialmente o totalmente inutilizzate. Recupero del territorio
e attività essenziali per l’autosostentamento ed il mantenimento di fasce di mercato del
Made In Italy.
Favorire il mantenimento degli occupati ante Covid e le assunzioni a tempo indeterminato
di nuovi addetti.
Integrare le filiere produttive in modo organico e trasparente tra loro, una occasione unica
per rimettere ordine nella catena tecnocratica e burocratica che paralizza il nostro paese,
attraverso investimenti programmati a favore della digitalizzazione e dell’innovazione
nell’impresa diffusa.
Sviluppare i settori legati alle produzioni innovative che sviluppano nuovi mercati, eco
industrie e ambiente quali driver prioritari.

FONDO DI GARANZIA
(ruolo della cabina di regia territoriale: orientamento alle procedure non omogenee
ordinando e rendendo organiche le varie proposte che derivano dai decreti emanati)
Immediatamente operativi i provvedimenti del decreto “Cura Italia” che ampliano e
semplificano l’intervento del Fondo di garanzia per le Pmi. Il Consiglio di gestione ha
deliberato l’adozione delle misure necessarie per l’applicazione delle numerose disposizioni
previste dall’art.49 del Decreto-Legge del 2020 n. 18 recante “Misure di potenziamento del
servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese
connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19′′.
Molte sono le novità introdotte dal decreto. La garanzia diventa gratuita per tutte le
operazioni. Si applica la percentuale massima di copertura (80% per la garanzia diretta e
90% per la riassicurazione) fino ad un importo massimo garantito di 1,5 milioni per singola
impresa (al superamento di tale soglia si applicano le misure ordinarie di copertura).
Diventano ammissibili le operazioni finalizzate all’estinzione di finanziamenti (rinegoziazione
finanziamenti o consolidamento di passività a breve) erogati dalla stessa banca (o gruppo
bancario), a condizione che ci sia erogazione di credito aggiuntivo pari ad almeno il 10% del
debito residuo.
Viene inoltre estesa la durata della garanzia sui finanziamenti già garantiti oggetto di
sospensione delle rate o della sola quota capitale da parte delle banche finanziatrici, anche
in presenza di esposizioni debitorie non-performing e di finanziamenti che presentino rate
scadute da più di 90 giorni. La valutazione della probabilità di inadempimento ai fini
dell’ammissibilità è effettuata sulla base del solo modulo economico-finanziario del modello
di rating (nei casi in cui la normativa prevede la sua applicazione).
E’ annullato il pagamento delle commissioni per il mancato perfezionamento delle
operazioni finanziarie presentate dalla data di entrata in vigore del decreto. Sono ammessi
i finanziamenti a favore di persone fisiche che esercitano l’attività di impresa, arti o
professioni la cui attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19
(finanziamenti inferiori a 18 mesi fino a 3.000 euro di importo).
La misura è volta a favorire l’integrazione di filiera del sistema agricolo e agroalimentare e il
rafforzamento dei distretti agroalimentari
A chi è rivolto
Potranno beneficiare dei finanziamenti agevolati:
le imprese come definite dalla normativa vigente, anche in forma consortile, le società
cooperative e loro consorzi, nonché le imprese organizzate in reti di imprese, operanti nel
settore agricolo e agroalimentare;
le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori agricoli
riconosciute ai sensi della normativa vigente;
Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa
le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali
e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia
posseduto da imprenditori agricoli, cooperative agricole e loro consorzi o da organizzazioni
di produttori riconosciute ai sensi della normativa vigente. Il capitale delle suddette società
può essere posseduto, in misura non superiore al 10%, anche da grandi imprese, agricole
o commerciali.
Come funziona
Dotazione Risorse CDP: 200 mln di Euro, destinati ai finanziamenti agevolati
Quota di finanziamento: Il finanziamento è composto, per una percentuale massima del
50%, da una quota concessa dalla CDP al tasso agevolato e, per la restante parte, da una
quota concessa dalla banca al tasso di mercato. La misura può prevedere anche la
concessione di aiuti da erogare sotto forma di contributo in conto capitale.
Tasso: Il tasso agevolato applicato alla quota di finanziamento concessa dalla CDP è pari
allo 0,50% nominale annuo. Il tasso applicato alla quota di finanziamento bancario è
concordato con il soggetto beneficiario in funzione dell’andamento dei tassi di mercato.
Durata: Il finanziamento può assumere una durata compresa tra 4 e 15 anni, comprensivi di
un periodo di preammortamento commisurato alla durata del progetto di investimento,
decorrenti dalla data di stipula del Contratto di Finanziamento. In ogni caso, la durata del
periodo di ammortamento del Finanziamento non può essere superiore a 4 anni.
Come richiederlo
La domanda di accesso alle agevolazioni deve presentata al Ministero delle politiche
agricole alimentari, forestali e del turismo (MiPAAFT), previa acquisizione dell’attestazione
del merito di credito rilasciata da una delle banche finanziatrici aderenti alla misura
agevolativa.
Per le linee guida e le regole applicative per l’utilizzo delle risorse si rimanda alla specifica
normativa. La concessione dei finanziamenti agevolati è soggetta alla positiva valutazione
del merito agevolativo da parte del Ministero competente e del merito creditizio da parte
della Banca che cofinanzia con CDP.

Segretario Generale
Francesco Geremia

Il Presidente
Giuseppe Oliviero