Le criticità e le sfide del welfare italiano nel rapporto 2022 del think tank “Welfare, Italia”

Si è tenuta lo scorso 22 novembre a Roma presso lo Spazio Field di Palazzo Brancaccio la presentazione dell’edizione 2022 del Rapporto del Think Tank “Welfare, Italia” supportata da Unipol Gruppo con la collaborazione di The European House – Ambrosetti, e con il sostegno di un comitato scientifico composto da Veronica De Romanis, Giuseppe Guzzetti, Walter Ricciardi e Stefano Scarpetta.

L’andamento della spesa in welfare, le dinamiche demografiche in atto, l’impatto dell’inflazione sulla domanda di protezione sociale, le criticità del mondo del lavoro, la sostenibilità di medio-lungo termine del sistema, il ruolo del privato e degli investimenti sociali, il contributo del PNRR e le strategie a livello europeo: sono soltanto alcuni dei temi di dibattito affrontati nell’appuntamento annuale del Welfare Italia Forum.

Welfare, Italia” si propone da oltre un decennio come luogo di analisi, studio e riflessione sui temi del welfare, aperto al confronto tra i principali stakeholder del settore del settore sia pubblico che privato: decisori, esponenti governativi nazionali e locali, parti sociali, casse e fondi previdenza e assistenza, rappresentanti di imprese e dei lavoratori, università e terzo settore.

Ecco alcuni punti emersi dalla studio

  • Cresce la spesa in welfare prevista nel 2022 (615 miliardi €, +18 miliardi rispetto al 2021)
  • A causa dell’impatto dell’inflazione il numero delle famiglie che rischiano di trovarsi in povertà assoluta aumenta di 300 mila unità
  • Prosegue il calo della natalità, nel 2035 in Italia ci saranno 2,5 milioni di persone in meno rispetto al 2020 (pari a 4,4 milioni di persone in età lavorativa), che dovranno sostenere 3,6 milioni di over-65 in più
  • Nel 2050, lo scenario peggiore prevede un calo della popolazione di 10,5 milioni nel nostro Paese
  • Nel 2055 l'Italia perderà 147 miliardi di euro se i “cervelli in fuga” nel 2020 non tornassero in "patria" durante la loro vita lavorativa

Il Think Tank quindi traccia 6 priorità di azione:

  • Integrare il tema della natalità all’interno della tassonomia sociale europea
  • Promuovere misure finalizzate a sostenere la genitorialità e ad accrescere l’occupazione femminile
  • Mitigare i flussi migratori in uscita e rendere più efficiente il mercato del lavoro anche per i cittadini stranieri
  • Valorizzare il contributo della componente previdenziale integrativa
  • Favorire l’allargamento dell’offerta dei servizi di welfare attraverso le soluzioni di welfare contrattuale e aziendale
  • Ridefinire il Reddito di Cittadinanza come strumento di inclusione sociale e potenziare i meccanismi di attivazione e inserimento lavorativo

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Rapporto 2022 | Think Tank “Welfare, Italia”

Rapporto 2022 | Executive summary


In Lombardia il progetto per sensibilizzare i giovani sul corretto utilizzo del monopattino

Si è concluso lo scorso lunedì 21 novembre il progetto di Fondazione Unipolis in collaborazione con il Consiglio Regionale Unipol (CRU) della Lombardia, nato per creare consapevolezza tra i giovani sui rischi e sull’utilizzo corretto del monopattino elettrico e promuovere il rispetto di tutti gli utenti della strada nel contesto urbano di riferimento.

Dal 7 al 21 novembre, studenti e studentesse della scuola Imiberg di Bergamo, hanno partecipato al programma di formazione ideato per rispondere alla crescente diffusione dell’utilizzo del monopattino, soprattutto tra i giovani, grazie in particolare ai servizi di sharing mobility. In Italia, ad oggi, si contano tra i 150 e 200 mila mezzi in circolazione. Diffusione accompagnata purtroppo da un utilizzo improprio del mezzo e dal conseguente aumento della pericolosità per tutti gli utenti della strada; in particolare, nel 2021 in Italia ci sono state 9 vittime alla guida di un monopattino e un pedone investito e deceduto, a fronte di 2101 incidenti che hanno coinvolto questa tipologia di mezzo e 1940 feriti.

Il progetto ha previsto la partecipazione a quattro moduli e un esame finale. I moduli hanno previsto prove di guida su strada del monopattino, educazione sui segnali stradali ma anche l’analisi delle componenti del mezzo e delle leggi della fisica e della dinamica che lo governano. Oltre che infine un modulo dedicato a delineare gli scenari della mobilità del futuro. Il programma è stato realizzato con la partnership tecnica della società Bit Mobility che oltre a collaborare alla realizzazione del corso gratuito con esperti e tecnici, ha fornito i monopattini elettrici a supporto della formazione, gadget per i partecipanti e buoni per usufruire gratuitamente dei servizi di sharing nella città di Bergamo.


iThanks, l’assistente digitale dei supermercati vince il titolo di miglior startup del Nord-Ovest

Le 12 migliori startup del Nord-Ovest (Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta) si sono sfidate lo scorso venerdì 18 novembre a Torino nella finale regionale del Premio Cambiamenti promosso dal CNA.

La giuria, con all'interno presente anche un Ugo Zanchetta responsabile dei CRU Unipol dell'area Liguria-Piemonte-Valle D’Aosta, ha decretato come vincitore iThanks, l’assistente digitale dei supermercati,  dandogli il diritto di accedere alla finale nazionale del premio che avrà luogo a Roma il 15 dicembre.

“Siamo molto contenti per questo riconoscimento e di quello che rappresenta il premiocambiamenti. Fare impresa in un paese come il nostro non è di certo facile, pertanto ci teniamo a fare i complimenti a tutte le coraggiose startup che nonostante le mille difficoltà, cercano in tutti i modi di portare innovazione inseguendo i loro sogni.” ha commentato Marco Cartolano, amministratore delegato di iThanks.

 


Aree interne e libri protagonisti dell’assemblea dei delegati di Legacoop Molise

Si è tenuta ieri, nei locali dello Spazio Sfuso a Campobasso, l’assemblea dei delegati di Legacoop Molise. Per l’occasione Francesco Monaco ha presentato il suo ultimo libro, L’altra faccia della luna. Comuni ai margini tra quotidianità e futuro" che è stato posto al centro di una tavola rotonda sulle aree interne. “Non contiene formule risolutive delle problematiche tipiche di questi territori – ha spiegato l’autore – ma fornisce strumenti ed è il frutto di un lavoro corale contenente i contributi di 28 persone che su questo tema operano quotidianamente. Aprire il dialogo con le città è una delle svolte strategiche da considerare perché al di là di tutti i diritti, delle piccole o grandi conquiste locali, le aree cosiddette marginali da sole non ce la fanno a dare risposte importanti sul piano economico e occupazionale. È l’unione delle forze ancora una volta la strada maestra per avere voce, potere contrattuale con gli enti superiori. Oggi più che mai occorre muoversi come territorio – ha sottolineato Monaco - in un’ottica di conoscenza approfondita dello stesso e delle politiche generali esistenti, perché la mole dei fondi del PNRR è davvero eccezionale”.

Bettina Di Nardo, dalla sua lunga esperienza di progettista e consulente aziendale in Emilia-Romagna, vede nella cooperazione una risposta concreta e sperimentata ai bisogni delle aree interne. “Purtroppo ci sono ancora troppi timori verso lo strumento della cooperativa, soprattutto al Sud – ha sostenuto – Ma i dati sono chiari: dove ci sono impegno costante, determinazione e motivazione i risultati arrivano”. Stakeholder e associazioni capaci di mettersi attorno ad un tavolo per stare sui territori, capirli da vicino e favorire la coprogettazione insieme a istituzioni e soggetti interessati gli interventi. È questa l’azione dei CRU (Consigli regionali Unipol), con cui la holding opera da tempo e che a livello nazionale sono coordinati da Fausto Sacchelli, presente all’incontro. "Come CRU, Unipol ha fatto la scelta oltre vent'anni fa - ha detto Sacchelli - di fornire supporto ai territori. Vogliamo essere al fianco di quelle associazioni che operano in maniera sostenibile e che lavorano quotidianamente per migliorare il benessere di quei territori". “Il testo di Monaco – ha poi aggiunto Sacchelli - ha il pregio di raccogliere esperienze e non fornire modelli, mettendo in chiaro un concetto chiave: di fronte alle aree interne occorre avere un approccio olistico e integrato, caratterizzato da forti elementi innovativi. Ci porta inoltre a ricordare che ogni sforzo proveniente dalle aree più piccole dovrà trovare adeguata rappresentatività presso le istituzioni superiori. Riesce il nostro sistema a garantirla? È un problema che prima o poi ci dovremo porre”.

Le cooperative di comunità si sono rivelate strategiche per le aree interne, molti sono gli esempi che ogni regione può portare. Lo sa bene Paolo Scaramuccia, che in Legacoop nazionale le coordina. “Promuovere le cooperative di comunità non è facile, ma negli ultimi anni l’attenzione delle regioni è cresciuta. Una quindicina di queste ha una legge regionale ad hoc e non è poco – ha spiegato il referente nazionale Legacoop – Ma c’è ancora da lavorare, soprattutto in vista di una legge nazionale che ancora non si riesce a varare per motivi legati alle vicissitudini parlamentari degli ultimi tempi”.

Presentato infine il progetto dellaLibreria sfusa”. L’obiettivo è portare i libri nelle aree interne ed organizzare giornate di lettura e confronto per ogni età e genere letterario. Un’attività che verrà coprogettata sul territorio con le comunità che accoglieranno l’idea e cercheranno insieme a Legacoop le strade più adatte per realizzarla sul proprio territorio. Ad illustrare l’iniziativa insieme alla presidente Iosue c’erano Ilara Gallace della libreria Risguardi appena aperta a Campobasso e Nella Rescigno della cooperativa Just Mo’. Con loro Elena Torri, coordinatrice del CRU Molise che sostiene questo progetto


Bellezza Italia: nasce l'Osservatorio Cusio in Piemonte

Nasce l'Osservatorio Cusio in Piemonte: un progetto sperimentale di Legambiente e Gruppo Unipol
per comprendere e mitigare gli effetti della crisi climatica e pianificare l’adattamento di un territorio lacustre.

È nato oggi l'Osservatorio Cusio in Piemonte. L’uomo ha influenzato gli ecosistemi lacustri per migliaia di anni, causando alterazioni della qualità delle acque e dei servizi ecosistemici. Anche i laghi stanno oggi subendo gli effetti della crisi climatica e della pressione antropica, con aumenti delle inondazioni, erosione a cui si aggiunge il continuo trasporto di sostanze inquinanti e un’elevata presenza di microplastiche disperse nelle acque e nell’ambiente.

La costituzione di un Osservatorio vuole contribuire a sviluppare capacità territoriali di adattamento alla crisi climatica, aumentando la collaborazione e la condivisione delle risorse con altre organizzazioni e agenzie di gestione dei sistemi lacustri. Legambiente e il Gruppo Unipol, nell'ambito della campagna Bellezza Italiahanno scelto di avviare questo progetto sperimentale nel territorio del lago d’Orta (Cusio), il più occidentale dei grandi laghi prealpini, in Piemonte, con l’obiettivo di coordinare e supportare le diverse azioni di monitoraggio svolte sul bacino lacustre e sui sistemi territoriali ad esso connessi. I risultati del lavoro dell’Osservatorio saranno a disposizione della comunità locale e dei policy makers per avviare azioni tese alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, alla tutela della qualità delle acque e dell’habitat acquatico. Oltre a prevenire o ridurre al minimo gli impatti ambientali e sociali, queste azioni si tradurranno anche in benefici che includono: risparmi sui costi, aria e acqua più pulite e, in generale, migliore qualità della vita.

Bellezza Italia ha un obiettivo concreto: valorizzare i luoghi e le esperienze più qualificanti del Paese. Luoghi che rendono unica l’Italia. Grazie alla collaborazione tra Legambiente e il Gruppo Unipol sono già stati realizzati numerosi progetti di recupero e riqualificazione di aree del nostro Paese penalizzate da fenomeni di degrado.

Negli ultimi anni Legambiente e il gruppo Unipol hanno aggiunto un ulteriore importante tassello nel definire gli interventi da attuare con Bellezza Italia: affrontare l’emergenza climatica e la salvaguardia della biodiversità per provare a dare un contributo, restituendo aree compromesse alla bellezza e alla
fruizione sicura, aiutandole a diventare resilienti, in grado, cioè, di affrontare e resistere a eventi estremi.
Zone che grazie a questi interventi sono state restituite ai cittadini, favorendo tutte le sinergie possibili tra società civile, imprese e istituzioni.

Guarda il video sul canale Twitter di Bellezza Italia

 

 

 


Il Gruppo Unipol è main sponsor dell’esposizione “Bosch e un altro Rinascimento”

Il Gruppo Unipol è Main Sponsor della mostra “Bosch e un altro Rinascimento”, in programma presso Palazzo Reale a Milano  fino al 12 Marzo 2023, a cura di Bernard Aikema, Fernando Checa Cremades e Claudio Salsi. L’iniziativa promossa dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Castello Sforzesco, è stata realizzata da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE. Il percorso espositivo si compone di un centinaio di opere d’arte tra dipinti, sculture, arazzi, incisioni, bronzetti e volumi antichi. In questa raccolta spiccano alcuni dei più celebri capolavori di Bosch e operi derivate da soggetti del Maestro, mai presentate insieme prima d’ora in un’unica mostra.

“Seguendo l’esempio di Bosch che ha saputo cogliere le inquietudini di una epoca segnata dal passaggio da un secolo all’altro, Unipol non vuole ignorare i cambiamenti epocali della società, all’interno della quale il nostro obiettivo è garantire più solidità e sicurezza nel futuro della vita delle persone e delle aziende– afferma Vittorio Verdone, Direttore Communication and Media Relation del Gruppo Unipol -. Ci proponiamo come interlocutori innovativi per i temi di sviluppo nel nostro Paese, dove l’arte, la storia e la cultura costituiscono punti di forza da condividere”.

La fama di Bosch non iniziò nelle Fiandre, dove l’artista era nato, ma in Europa meridionale. Il fenomeno Bosch infatti ebbe origine nel mondo mediterraneo, precisamente nella Spagna e nell’Italia del Cinquecento, dove dominava il classicismo rinascimentale. È proprio in Italia che il linguaggio fantastico ed onirico di Bosch e dei suoi seguaci, protagonisti di “un altro Rinascimento”, troveranno il terreno più fertile e maturo per crescere e diventare modello figurativo e culturale per quel tempo e per molte delle generazioni di artisti successive.

Per il Gruppo Unipol sostenere questo importante appuntamento culturale rientra in una strategia di sponsorizzazione che fa della promozione della cultura una delle principali aree di intervento dell’azienda. Una scelta coerente con i valori aziendali, intrapresa nella convinzione che lo sviluppo economico dell’impresa debba progredire accompagnando e sostenendo anche la crescita culturale e sociale della comunità in cui opera. Per essere vicini alle persone, ai loro bisogni e alle loro passioni.

Maggiori informazioni, orari di apertura e costo dei biglietti d'ingresso sul sito del Palazzo Reale di Milano.


Il Gruppo Unipol è main sponsor della mostra “Lee Miller - Man Ray. Fashion, Love, War”

Il Gruppo Unipol è Main Sponsor della mostra “Lee Miller - Man Ray. Fashion, love, war”, in programma presso Palazzo Franchetti a Venezia  fino al 10 aprile 2023, curata da Victoria Noel-Johnson, prodotta e organizzata da CMS. Cultura in collaborazione con ACP-Palazzo Franchetti. L’esposizione si comporrà di circa 140 fotografie di Lee Miller e di Man Ray, alcuni oggetti d’arte e documenti video, grazie all’adesione dei Lee Miller Archives e della Fondazione Marconi.

“Un’esposizione che grazie agli scatti sublimi di Miller e Ray ci fa ripercorrere l’intensità degli anni ruggenti, la Parigi crocevia di moda, letteratura e dell’arte che si apriva al tratto surrealista che ha fortemente caratterizzato le loro fotografie. E poi la Miller della rappresentazione dell’orrore scatenato dalla seconda guerra mondiale – afferma Vittorio Verdone, Direttore Corporate Communication e Media Relation del Gruppo Unipol -. Estetica e storia, bellezza e tragedia. Una mostra sostenuta con convinzione da parte del Gruppo Unipol, nel solco di un programma di interventi di sponsorship sempre attenti alla crescita culturale della collettività”.

Modella, fotografa, musa, prima donna reporter di guerra a documentare gli orrori dei campi di concentramento liberati dalle truppe americane, icona del Novecento. Lee Miller è stata tutto questo e molto di più, ha attraversato la vita con passione e determinazione. E la vita l’ha ricambiata con amore e amici, ma anche con dolore e riconoscimenti postumi o quanto meno tardivi. Ora una mostra renderà giustizia a questa donna tanto bella quanto brillante e talentuosa togliendola dall'ombra di Man Ray che l'ha sempre accompagnata per svelare il loro rapporto profondo quanto complicato in maniera più oggettiva: Man Ray, prima suo insegnante, poi amore e infine grande amico.

Per il Gruppo Unipol sostenere questo importante appuntamento culturale rientra in una strategia di sponsorizzazione che fa della promozione della cultura una delle principali aree di intervento dell’azienda. Una scelta coerente con i valori aziendali, intrapresa nella convinzione che lo sviluppo economico dell’impresa debba progredire accompagnando e sostenendo anche la crescita culturale e sociale della comunità in cui opera. Per essere vicini alle persone, ai loro bisogni e alle loro passioni.


Una capitale sostenibile. Quali strategie di sviluppo per Roma e il Lazio?

Si è svolto lo scorso martedì 25 ottobre a Roma presso la Camera di Commercio, l'evento organizzato dal CRU Lazio nell'ambito del Festival Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) dal titolo "Una capitale sostenibile. Quali strategie di sviluppo per Roma e il Lazio?"

In un contesto pieno di difficoltà e incertezze è indispensabile rispondere alle necessità prospettate dalla congiuntura, ma è altrettanto importante agire per promuovere le trasformazioni in grado di dare slancio allo sviluppo di Roma e del Lazio. L’economia romana è cresciuta nel decennio pre-Covid 19 del 5,3%, molto meno delle altre grandi metropoli italiane ed europee, mantenendo il tasso d’occupazione lontano da livelli accettabili di sostenibilità sociale. Inoltre, il peso della crisi energetica sulle condizioni familiari è aggravato nel Lazio dalla bassa incidenza delle fonti rinnovabili sui consumi elettrici ). Questi e altri fattori incidono sulla qualità sociale complessiva. L'obiettivo del workshop è stato quindi quello di focalizzare e discutere alcuni punti inaggirabili, adeguando all’attuale contesto alcune linee di azione del Patto per il Lavoro e la Sostenibilità a suo tempo proposto e sottoscritto dal Cru Lazio.

L’incontro, che ha rappresento una prima tappa del percorso Ecoslab ’22-’23, è stato anche l'occasione per la presentazione della ricerca di Giuseppe Roma, presidente di Rur, Rete urbana delle rappresentanze, lo studio è stato commissionato dal CRU Unipol Lazio attualmente presieduto da Alberto Civica (la ricerca completa  in formato pdf è scaricabile qui; le slide di presentazione di Giuseppe Roma sono scaricabili qui).

Alcuni dati che emergono dalla ricerca. Ogni romano produce mediamente 558 chili di immondizia l’anno contro 486 chili per abitante di Napoli e i 479 di Milano, anche se Roma "ha tanti popolazioni, compresi i turisti che nelle altre città sono in misura minore", come spiega Giuseppe Roma.

Ma non solo nell’immondizia c’è un divario, con le altre città o regioni italiane, anche nella stessa produzione di energia elettrica: pur avendo nell’ultimo decennio il Lazio triplicato l’incidenza delle fonti rinnovabili, che passano dal 9,4% del 2010 all’attuale 27,9%, la regione resta sempre lontana dai valori raggiunti in altre regioni, e si trova al dodicesimo posto con 12.789 gigawatt/ora. E su questo totale solo l’1,1% è generato dall’eolico, il 13,9% dal fotovoltaico e per il 6,9% dall’idrico.

Se poi si considera l’efficienza della rete idrica, Roma presenta una dispersione piuttosto notevole rispetto le performance di altre aree metropolitane, perché dell’acqua immessa in rete viene regolarmente erogata in una quota del 54,9%, contro il 58,5% di Napoli e l’81,3 di Milano. In pratica vi è una dispersione di circa il 45%.

La prima a rispondere, tra il vasto parterre di industriali, sindacati e assessori, è Anna Donati, la presidente di «Roma servizi per la mobilità» che per la chiusura dell’anello ferroviario promette che si è in dirittura di arrivo visto che «ci sono le risorse ed è inserito nel Pnrr» oltre a parlare di 50 milioni di investimenti per 50 chilometri di nuove ferrovie.

La vicepresidente di Unindustria Sabrina Florio ha invece ricordato «la sfida sostenibile delle aziende» , soprattutto quelle farmaceutiche come la sua, che hanno ridotto del 30% le emissioni e del 59% il consumo energetico, mentre l’occupazione è pari al 61,6% tornando al livello del 2019.

L’assessore comunale alle Attività produttive, Monica Lucarelli, ha sottolineato «le difficoltà di spesa dell’amministrazione» per cui si pensa all’inserimento di nuovi dirigenti tecnici.

Claudio Di Berardino, l’assessore regionale al Lavoro ha poi annunciato il rinnovamento dei treni regionali per 500 milioni e di altri 300 milioni previsti per l’efficientamento energetico anche degli edifici scolastici, oltre che di 20 mila alberi piantati.

Ma "a Roma è tutto fuori scala - ha infine conclude il segretario della Cna Stefano Di Niola -. "Dobbiamo affrontare i problemi anche partendo dai municipi".

 


Vaia. Un tragico evento che ci obbliga a ripensarci

Nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS,  sostenuto dal Consiglio Regionale Unipol Trento,  è stato proposto – questa mattina al MUSE di Trento - un momento di riflessione su Vaia, l’uragano che a fine ottobre 2018 ha distrutto 42.500 ettari di foresta nell’area dolomitica.

A quattro anni da questo disastroso evento è stato fatto il punto della situazione nelle aree colpite, ricordando non solo le iniziative intraprese, ma anche l’analisi delle criticità. Il tutto nella prospettiva del miglioramento del patrimonio forestale, della lotta ai cambiamenti climatici e dell’avvio di una seria politica unitaria di gestione della montagna dolomitica.

Dopo i saluti di Walter Alotti, Segretario Generale UIL del Trentino e Presidente del Consiglio Regionale Unipol, ha preso la parola Walter Nicoletti, firmatario Green Deal per le foreste dolomitiche, evidenziando la straordinarietà dell’evento e la necessità di un radicale cambiamento del modello di sviluppo.

«Serve, anche nella nostra Regione, un atteggiamento più “inquieto” che consideri le foreste come un bene comune. C’è bisogno di innovazione e rilancio delle politiche pubbliche volte alla rivalutazione del territorio. Va posta al centro il bosco e la biodiversità forestale proponendo nuovi stili di vita, dal turismo all’agricoltura. Più in generale è necessaria una visione olistica e una politica unitaria a partire dalle emergenze, come ad esempio quella idrica.»

Fra le relazioni centrali esposte nella mattinata c’è stata quella del geobotanico/ecologo Cesare Lasen su “Foreste e biodiversità: i boschi del domani in epoca di cambiamenti climatici”.

«Il punto di partenza è che il patrimonio naturalistico non è ripristinabile – afferma Lasen - e che gli ambienti forestali presentano il massimo della diversità organizzativa. Anche per l’economia il ruolo delle utilizzazioni forestali è determinante, ma assistiamo a nuove forme di aggressione e depredazione senza giustificazione che poi paghiamo con alluvioni, incendi e le cosiddette “catastrofi naturali” caratterizzate in realtà da un contributo umano tutt’altro che secondario. Il patrimonio forestale, sulla carta, è cresciuto e questo viene opportunamente propagandato - continua - ma si tratta a volte di dati un po’ falsati e la crescita quantitativa non sempre coincide con fattori qualitativi. Ci sono punti di debolezza anche nelle emanazioni di norme europee e nazionali (Testo Unico Forestale) dove si invita a tagliare di più, il che non è del tutto sbagliato, ma va circoscritto solo ad alcune situazioni e in generale, più che tagliare maggiormente, bisogna tagliare meglio e solo dove serve. C’è chi si oppone dogmaticamente all’utilizzazione delle risorse forestali, ma anche chi alimenta solo interessi economici e non ecologici. Molti fisici - conclude - sono convinti che ci troviamo di fronte a una grave crisi climatica. La chiave è investire in formazione per aumentare conoscenza e consapevolezza a cominciare dal paesaggio, componente fondamentale in ogni processo di pianificazione. Senza conoscenza non possono esserci rispetto e tutela.»

Alla relazione è seguita la tavola rotonda “Le aree colpite da VAIA, a che punto siamo?” a cui hanno partecipato Caterina Gagliano (del servizio Foreste provincia di Trento), Gianmaria Sommavilla, Dirigente del Servizio Foreste Provincia di Belluno, Guenther Unterhiner, Dirigente del Servizio Foreste Provincia di Bolzano e Rinaldo Comino, Dirigente del Servizio Foreste Regione Friuli-Venezia Giulia.

È stata poi presentata una serie di buone pratiche nell’ambito della rassegna “La foresta che cresce: visioni per la montagna di domani”. Tra gli interventi: Bruno Crosignani, già direttore ufficio Cavalese Servizio Foreste Provincia di Trento, Alessandra Gomiero, Progettista recupero area Bedolpian, Albino Angeli, Amministratore delegato Xlam Dolomiti, Andrea Giovannini, allevatore e Giada Mearns, insegnante CFP ENAIP settore legno Tesero.

Le conclusioni sono state affidate a Marta Villa del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento.

Il tutto è stato moderato da Marika Giovannini, giornalista del Corriere del Trentino.

Su rainews.it il servizio video del TGR Trento