Big Data e intelligenza artificiale a supporto della salute

La tecnologia sta rivoluzionando il mondo della sanità ed è già presente nel quotidiano di ricercatori, operatori sanitari e pazienti.  Big Data e Intelligenza Artificiale aprono la strada verso nuove frontiere della ricerca scientifica, nuove forme di cura e nuovi profili professionali sul mercato del lavoro. Ma a che punto siamo con la rivoluzione digitale nella sanità italiana? Quale impatto avranno Big Data e AI sulla ricerca e sul sistema sanitario nazionale nei prossimi anni? Quali sono i limiti normativi e le opportunità legate all’utilizzo dei dati in sanità?

A queste domande risponderanno ricercatori ed esperti del settore nell'evento in streaming in programma il 9 febbraio 2022 dalle 15 alle 15.45 organizzato da  Human Technopole e UnipolSai nell’ambito del Social Innovation Campus di Fondazione Triulza.

L'evento è rivolto a giovani universitari, ricercatori, operatori pubblici e privati del mondo della sanità, operatori e appassionati dell'impatto sociale dell’intelligenza artificiale e big data.

Il programma dettagliato (in aggiornamento) e il form di registrazione sono disponibili seguendo questo link


Le vie della digitalizzazione. Le strategie delle imprese attraverso e oltre la crisi Covid-19

Le tecnologie digitali non sono neutrali. Portano con sé un potenziale di disruption e sconvolgimento che agisce in direzioni contrastanti. La crisi della pande​mia ha costituito un generale fattore di accelerazione, spingendo le aziende a sperimentare e a impostare strategie di digitalizzazione organiche. La trasformazione digitale è, dunque, una sfida che spinge le organizzazioni a ripensare i propri valori, le proprie visioni, nonché l'organizzazione del lavoro al proprio interno.

Le vie della digitalizzazione è un progetto di ricerca promosso da Fondazione Unipolis e condotto da un team di ricercatori di Pandora Rivista, con l'intento di indagare l'impatto innescato dallo shock pandemico sui processi di digitalizzazione delle imprese, in una prospettiva che parte dal periodo pre-Covid-19 per arrivare agli scenari futuri, fino ad approfondire le s​trategie messe in campo dalle aziende per rispondere alle sfide e criticità sollevate da un nuovo approccio al digitale. L'indagine, di tipo qualitativo, è stata svolta attraverso un'analisi di contesto e un confronto tra teorie e prassi rilevate attraverso interviste a sei grandi imprese del territorio emiliano-romagnolo.​

Il 26 gennaio online e presso la Sala Conferenze del MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni 14 | 9.30-11.30) si terrà​ un confronto sul tema a partire dai risultati emersi, con il contributo di esperti e dei rappresentanti delle imprese coinvolte.

Partecipazione (in presenza con disponibilità limitata o online) registrandosi a questo linkbit.ly/le-vie-della-digitalizzazione. Agli iscritti​ sarà inviata una copia PDF della ricerca in anteprima.

INGRESSO IN PRESENZA CON SUPER GREEN PASS

È obbligatorio l'uso della mascherina FFP2.

Per permettere il rispetto dei tempi e delle procedure di controllo, chiediamo agli iscritti che seguiranno la presentazione dal vivo di presentarsi con almeno 10 minuti di anticipo.
Ai partecipanti sarà fornita una copia della ricerca in anteprima.

Posti limitati. Registrazione obbligatoria a questo link: bit.ly/le-vie-della-digitalizzazione

SEGUI ONLINE LA DIRETTA

L'evento sarà trasmesso sul  canale YouTube e sulle pagine LinkedIn e Facebook della Fondazione Unipolis

 


Auguri dal Gruppo Unipol

Il video con gli auguri del Gruppo Unipol


I giovani tra mercato e non mercato

Un progetto di ricerca biennale condotto da Fondazione ADAPT, con un’indagine sul campo condotta in Emilia-Romagna, Lombardia e Sicilia

La condizione giovanile all'interno del mondo del lavoro è sempre più caratterizzata da dinamiche di transizione continua tra mercato e non mercato. Una situazione più complessa rispetto alle tradizionali transizioni dalla occupazione alla disoccupazione (e viceversa): si tratta di riconnettere ai profili di carriera dei tratti dei percorsi biografici caratterizzati dallo svolgimento di attività che pur avendo un valore, spesso anche economico (lavoro senza mercato), si svolgono in “aree grigie", in assenza di tutele e adeguati strumenti di valorizzazione delle competenze agite. Il riferimento è alle esperienze di alternanza scuola-lavoro, di tirocinio curriculare e non, al volontariato, alle attività formative che implicano momenti di esperienza lavorativa, fino al lavoro nero o a quello tramite piattaforma.

Per tenere conto di tutto ciò, è necessario costruire un sistema di tutele non incentrate esclusivamente sul contratto di lavoro o sul mercato del lavoro, ma costruite intorno alla persona, con l'obiettivo di accompagnare i giovani in ingresso nel mercato del lavoro e nella vita adulta nello sviluppo della loro professionalità. Con questo concetto, si fa riferimento a una sfera della vita che intercetta, in diverse fasi, il rapporto tra persona e società, con particolare riguardo all'impiego delle proprie attitudini, capacità, competenze, tratti di personalità per intervenire nella realtà producendo un cambiamento in grado di creare valore.

Attraverso un progetto di ricerca biennale condotto in collaborazione con Fondazione ADAPT, come Fondazione promuoviamo lo studio di condizioni, strumenti e politiche in grado di concretizzare la prospettiva dello sviluppo della professionalità dei giovani nel lavoro fuori mercato. Attraverso un'indagine empirica in tre regioni italiane con caratteristiche socio-economiche differenti (Lombardia, Emilia-Romagna, Sicilia), verranno analizzate le transizioni biografiche e lavorative di gruppi di giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, con particolare riferimento alle attività di lavoro senza mercato, al fine di mapparne la frequenza, le caratteristiche, gli esiti e individuare le condizioni che possono favorirne o ostacolarne la caratterizzazione come transitional employment e momenti di socializzazione lavorativa “capacitante".​

Scarica la ricerca

https://youtu.be/KBJ1uS0gBAw


Progetto O.R.A.: prosegue il tour di presentazione del manifesto della mobilità sostenibile

Ha fatta oggi tappa a Reggio Calabria il tour di presentazione del primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana. Partito il 23 novembre da Palermo e passato da Mestre, Genova, San Donato Milanese,  Acireale, Messina, Locri, proseguirà a gennaio 2022 (il calendario in aggiornamento è disponibile sul sul sito sicurstrada.it).

Il tour sta dando la possibilità alle ragazze e ai ragazzi che hanno partecipato al Progetto O.R.A. – Open Road Alliance di Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva,  di incontrare i loro amministratori locali di riferimento per avviare un confronto sui temi della mobilità a partire dalle idee espresse nel Manifesto.

Sono i giovani quindi che diventano veri ambasciatori della mobilità sostenibile nelle comunità in cui vivono che stanno ospitando ciascuna uno o più incontri con sindaci, assessori di riferimento e delegati delle città metropolitane.

"La voglia di partecipare e l'interesse degli studenti che ho avuto modo di incontrare oggi, sono un segnale che ci fa ben sperare per il futuro". Ha affermato durante l'evento di questa mattina il consigliere delegato metropolitano di Reggio Calabria Salvatore Fuda.

 


Fitch alza i ratings di Unipol gruppo: UnipolSai sale ad A-

L’agenzia di rating Fitch Ratings ha alzato l’Insurer Financial Strength Rating (IFSR) di UnipolSai
Assicurazioni S.p.A. a “A-” da “BBB+”, a seguito dell’upgrade del rating Italia (BBB / Outlook Stabile)
del 3 dicembre. Conseguentemente anche il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) assegnato a
Unipol Gruppo S.p.A. è passato a “BBB+” da “BBB” e i rating delle emissioni di debito del Gruppo
Unipol sono tutti migliorati di 1 notch:
• i prestiti senior di Unipol Gruppo S.p.A. sono passati a “BBB”;
• i prestiti subordinati di UnipolSai Assicurazioni S.p.A. sono passati a “BBB-”;
• il prestito subordinato perpetuo RT1 di UnipolSai Assicurazioni S.p.A. è passato a “BB”.
L’agenzia di rating ha mantenuto l’outlook dei suddetti rating a “stabile”.
Qui il testo integrale del comunicato stampa emesso dal gruppo e dall’agenzia Fitch


La città metropolitana di Milano e il comune di San Donato Milanese ricevono gli studenti di O.R.A.

Come esito di un progetto formativo nazionale hanno scritto il primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana assieme a 2.000 loro coetanei di tutte le Regioni.

Obiettivo: raccogliere le idee dei giovani per la mobilità futura nella Città Metropolitana di Milano e a San Donato Milanese.

Dopo il confronto con il Ministro Enrico Giovannini, avvenuto durante la Settimana Europea della Mobilità a settembre, le alunne e gli alunni del Progetto O.R.A. - Open Road Alliance hanno incontrato oggi l'amministrazione di San Donato Milanese e della Città Metropolitana di Milano. Sono 60 gli studenti lombardi, coinvolti nel progetto di Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva che dopo un percorso formativo hanno scritto il primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana, assieme ad altri 2.000 coetanei di tutto il Paese.

Presentato a Roma, Il Manifesto ha preso ora la via delle città metropolitane per la fase decisiva del progetto, quella in cui gli studenti incontrano le istituzioni locali per proporre le loro idee sui temi della mobilità; un momento di confronto con le amministrazioni in cui i giovani diventano ambasciatori della mobilità sostenibile nelle comunità in cui vivono.

All’incontro, svoltosi presso Liceo Scientifico "Primo Levi" di San Donato Milanese (MI) hanno partecipato Beatrice UguccioniConsigliera Delegata della Città Metropolitana di Milano; Andrea ChecchiSindaco di San Donato Milanese; Gianfranco Ginelli​, Assessore alla mobilità San Donato MilaneseChiara PapettiAssessore all'istruzione San Donato Milanese 

Tra le idee presentate durante l’iniziativa, l’elaborato video Spostati, ma verso la sostenibilità  che parte dalle realtà di San Donato Milanese e San Giuliano Milanese mostrando le piste ciclabili realizzate dai Comuni, con l’idea di ampliarle e migliorarle per promuovere l'uso delle biciclette e dei monopattini elettrici, mezzi sostenibili per eccellenza secondo gli studenti. Anche gli ecobus sono presentati dagli studenti nell’elaborato come una buona soluzione all’inquinamento.

Un secondo elaborato video È O.R.A. di fare una scelta  si configura invece come una medaglia a due facce: la prima presenta un lontano futuro distopico, frutto dell’irrazionalità umana e di scelte sbagliate in termini di mobilità, la seconda presenta un futuro sostenibile per l'uomo e per il pianeta.

"Apprezziamo il lavoro realizzato dai nostri studenti – ha detto il Sindaco di San Donato Milanese Andrea Checchi – ben conoscendo la loro sensibilità al tema della tutela dell’ambiente e l’interesse con cui guardano al futuro del nostro territorio. Il loro punto di vista, naturalmente, per noi amministratori rappresenta una preziosa bussola per orientare le prossime scelte in materia di sostenibilità e mobilità". 

"Sono colpita dalla preparazione e dalla maturità che gli studenti e le studentesse hanno dimostrato nell'affrontare questo tema strategico - ha dichiarato Beatrice Uguccioni,  Consigliera delegata alla Mobilità della Città metropolitana di Milano - Per dare risposte concrete alle loro istanze le Istituzioni devono ragionare in termini di area vasta coinvolgendo tutti gli attori del territorio. Come Città metropolitana di Milano stiamo cercando di lavorare nel senso indicato dagli studenti, come dimostra la recente approvazione del Biciplan che si pone l'obiettivo ambizioso di realizzare 750 chilometri di piste ciclabili per collegare i nostri 133 Comuni".

I giovani diventano quindi ambasciatori della mobilità sostenibile nelle comunità in cui vivono, le 14 aree metropolitane del nostro Paese, che ospiteranno ciascuna uno o più incontri con sindaci, assessori di riferimento e delegati delle città metropolitane.

Studenti e docenti saranno i protagonisti degli incontri nei quali racconteranno il percorso formativo e laboratoriale, svolto tra il 2020 e il 2021 nonostante le difficoltà della pandemia, in cui hanno analizzato la mobilità nella sua dimensione sociale, economica, ambientale e della sicurezza.

Sono 93 le classi partecipanti al progetto, per un totale di circa 2.000 studenti all'ultimo anno delle Scuole Secondarie di 2° grado, accompagnati da 140 docenti referenti. Le classi, 44 delle quali hanno indirizzo liceale, 35 indirizzo tecnico e 14 indirizzo professionale, provengono da 57 scuole delle aree metropolitane di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.

 

 

 


La tappa a Genova del Progetto O.R.A.

Presentati all’Istituto Nautico "San Giorgio" di Calata Darsena i risultati del Progetto O.R.A. - Open Road Alliance di Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva, iniziativa di educazione al corretto comportamento stradale che ha coinvolto 140 docenti e 1863 studenti di 93 classi dell’ultimo anno delle scuole secondarie di 2° grado di 14 Città Metropolitane e 32 comuni il cui impegno ha prodotto anche il primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana.

L’evento di stamattina è stato condotto dal referente di O.R.A. per Unipolis Francesco Moledda. Oltre all’assessore alla sicurezza e Polizia Locale Giorgio Viale sono intervenuti il consigliere delegato ai trasporti della Città Metropolitana Claudio Garbarino, l’assessore all’istruzione di Camogli Elisabetta Abamo, il dirigente dell’ufficio II Ambito Territoriale di USR Liguria Alessandro ClavarinoMarco Scarponi della Fondazione Michele Scarponi onlus, il dirigente dell’Istituto Nautico Paolo Fasce e Ugo Zanchetta responsabile Sostenibilità Gruppo Unipol Nord Ovest.

Protagonisti del confronto con gli amministratori locali sono stati gli studenti della 5a BT dell’Istituto “Vittorio Emanuele II – Ruffini”, il cui elaborato “Il momento è ORA. Salva il domani!” (illustrazione grafica nella quale il cittadino modello viene immaginato nelle vesti di un supereroe che contribuisce al cambiamento abbandonando cattive abitudini) è valso l’inserimento tra le dieci classi vincitrici del Progetto O.R.A. - Open Road Alliance. Con loro anche ragazze e ragazzi delle sedi di Genova e Camogli dell’Istituto Nautico “San Giorgio”, anch’essi autori di lavori dall’alto livello creativo: “Ecologico dentro, Ecoegg fuori, un nuovo modo di pensare”, 5a CUCN Istituto Nautico “San Giorgio” Camogli; “Si parte da noi.. Condividi il viaggio e salva il pianeta”, 5a L1 Istituto Nautico “San Giorgio” Genova e “B. A. F., sull’onda dell’innovazione. Una navigazione sostenibile alla scoperta delle green boats!”, 5a L2 Istituto Nautico “San Giorgio” Genova. Agli studenti partecipanti è stato conferito il ruolo di ambasciatori della mobilità sostenibile nelle comunità in cui vivono.

Gli elaborati sono scaturiti dal confronto con il Ministro Enrico Giovannini, avvenuto durante la Settimana Europea della Mobilità dello scorso settembre, e rappresentano la conclusione di un percorso formativo e laboratoriale durante il quale, tra il 2020 e il 2021, gli studenti hanno analizzato la mobilità nella sua dimensione sociale, economica, ambientale ed anche dal punto di vista della sicurezza.

«Per improntare la mobilità urbana del futuro a una maggiore sostenibilità e sicurezza stradale, è importante per le amministrazioni statali e locali ascoltare le idee e i consigli dei più giovani, che saranno i cittadini e la classe dirigente del domani – ha commentato l’assessore alla sicurezza e Polizia Locale Giorgio Viale -. Il progetto Open Road Alliance, promosso da Fondazione Unipolis insieme a Cittadinanzattiva, va nella direzione giusta, coinvolgendo i ragazzi e i ragazzi di tutta Italia nella progettazione e realizzazione di una mobilità realmente sostenibile e a misura di persona. Come Comune di Genova, siamo orgogliosi che gli studenti e le studentesse delle nostre scuole, in particolare l’Istituto Nautico “San Giorgio” e l’Istituto “Vittorio Emanuele-Ruffini”, siano stati tra gli artefici, a livello nazionale, di questo manifesto della mobilità sostenibile destinato a influire positivamente, e in maniera incisiva, sulle politiche pubbliche locali e di Governo che daranno, alle città italiane, più sicurezza ed ecosostenibilità».

«Come consigliere delegato ai Trasporti della Città Metropolitana di Genova - ha aggiunto Claudio Garbarino -, condivido in maniera convinta i principi che animano progetti come questo, e tutte le attività che promuovono i nuovi modelli di mobilità, coinvolgendo soprattutto i giovani sui temi della mobilità sostenibile e sicura. L’Ente che rappresento ha varato il PUMS (Piano della mobilità sostenibile) e sta lavorando sul Biciplan, documenti che pongono l’obbiettivo della sicurezza stradale come uno dei punti cardine da rispettare nella progettazione della mobilità green. Una nuova cultura e consapevolezza deve essere acquisita per il rispetto delle persone, soprattutto dei più fragili e vulnerabili; la mobilità sostenibile pone noi amministratori di fronte a delle scelte di ridistribuzione democratica dello spazio stradale, e le azioni ed i progetti di informazione e di sensibilizzazione verso tutti i cittadini sono tra i nostri obbiettivi prioritari».

«E' stata una giornata molto importante - dichiara Marco Scarponi, presidente della Fondazione Michele Scarponi - perché parlare di mobilità sostenibile, mettendo al centro i ragazzi, e facendo loro progettare una nuova strada e costruendola insieme, è ciò che bisogna fare per trasformare la nostra cultura della strada, facendola diventare più sicura e sostenibile. Mi ha fatto molto piacere tornare qui a Genova, una città che dimostra ancora una volta di voler dare il suo contributo per cambiare la cultura italiana della strada».

«L‘Amministrazione di Camogli si congratula con gli allievi della 5a CUCN dell’Istituto Nautico Camogli per l’impegno e la partecipazione al progetto O.R.A. Open Road Alliance per Unipolis. Il loro elaborato, dedicato a un modo totalmente ecologico di pensare la mobilità sostenibile, rappresenta un importante contributo al Manifesto Mobilità Sostenibile della Scuola Italiana, e si allinea all’approccio fatto proprio anche dalla nostra Amministrazione comunale per una maggiore attenzione, sensibilità e fattibilità riguardo ai temi della sostenibilità in ogni aspetto della vita quotidiana», conclude Elisabetta Abamo, assessore all’istruzione di Camogli.

 


Presentato il Social Innovation Campus 2022 in MIND

Il piano per la ripartenza ha bisogno di collaborazione tra le comunità, cooperazione, coesione sociale e territoriale. Gli ecosistemi dell’innovazione sono rafforzati dalla presenza di imprese sociali capaci di coniugare nuove tecnologie, sostenibilità e inclusione. Grazie alle risorse economiche disponibili è fondamentale sostenere la nascita di start up innovative a impatto sociale; accelerare l’accesso alla digitalizzazione, alle competenze manageriali e alla finanza per cooperazione e terzo settore; dar vita a nuove partnership profit e non profit.
La terza edizione del Social Innovation Campus, presentato a Milano lo scorso 19 novembre, chiederà ai giovani di lavorare e costruire proposte sul tema del social tech come elemento di rilancio per comunità e territori sostenibili e solidali. Visibilità e protagonismo alle cooperative e start up sociali che già usano le tecnologie e che avranno la possibilità di partecipare ad un contest dedicato con premi e servizi per supportarli in processi di innovazione. Obiettivo dei partner del Campus: dare strumenti di co-progettazione e fare scouting di progetti concreti e nuove imprese a impatto sociale da sperimentare in MIND quale ecosistema e prototipo delle città del futuro.

Il Social Innovation Campus 2022 si svolgerà il 9 e 10 febbraio 2022 e offrirà un ricco programma culturale fatto di: un hackathon dedicato a classi degli ultimi anni delle superiori, workshop tematici, lectio magistralis e talk con ospiti ed esperti internazionali; contest per cooperative e start up social tech; laboratori tematici su scienza, tecnologia, economia circolare, Agenda2030, orientamento soft skills dedicati agli studenti delle scuole secondarie di II grado, percorsi IFTS, ITS e universitari.

È previsto un format ibrido con iniziative in streaming e online e con eventi in presenza in MIND. La scorsa edizione aveva riscontrato un grande successo con 6000 partecipanti di cui 3000 studenti delle superiori e universitari coinvolti in laboratori e attività di co-progettazione specifiche.

A condurre l’evento di lancio del 19 novembre scorso presso la Social Innovation Academy di MIND, è stato un gruppo di studenti dell’ITE Enrico Tosi di Busto Arsizio, vincitori dell’ultima edizione dell’Hackathon al Campus 2021, alla presenza della rete di 71 fondatori di Fondazione Triulza. In apertura sono intervenuti Massimo Minelli, Presidente di Fondazione Triulza; Stefano Bolognini, Assessore allo Sviluppo Città metropolitana e Giovani della Regione Lombardia, Mario Calderini, Professore ordinario alla School of Management del Politecnico di Milano e Presidente del Comitato Scientifico del Social Innovation Campus.

Tra i temi che i partner porteranno alla terza edizione del Campus vi sono percorsi di capacity building per cooperative e start up social tech, big data e intelligenza artificiale per la prevenzione e la salute, nuove competenze e professioni del futuro. Ne hanno discusso: Mauro Lusetti, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, e Stefano Gallo, Head of Territorial Development UniCredit, Giuseppe Venier, Amministratore Delegato di Umana.

Sulle sfide su cui si confronteranno i giovani che parteciperanno all’Hackathon del Campus hanno dato un loro contributo invece gli stakeholder MIND: Roberto Crugnola, neo Amministratore Delegato dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi; Marica Nobile, Institutional Relations and Public Affairs Manager di Human Technopole; Silvia Piacentini, Direttore Tecnico di Arexpo; Ferdinando Ferrari Bravo Development Director Lendlease.

"È particolarmente importante che nel PNRR si riconosca la dimensione produttiva e creatrice di valore del Terzo Settore. In particolare, dobbiamo iniziare a farci la seguente domanda: quando un giovane pensa a una startup, perché non pensa a una startup in forma cooperativa? I giovani oggi hanno strutturalmente un orientamento a un modello congiunto di valore economico e di creazione di valore sociale. Se cominciassimo a considerare le 20.000 organizzazione dell'economia sociale produttiva come un grande incubatore diffuso di nuova impresa per i giovani, otterremo con il PNRR il duplice obiettivo di costruire un modello di welfare trasformato e di dare una risposta a un bisogno di senso e proposito che i giovani esprimono attraverso le idee imprenditoriali,”, spiega Mario Calderini, Prof. ordinario alla School of Management del Politecnico di Milano, Presidente del Comitato Scientifico del Social Innovation Campus.

“Social Innovation Campus è davvero un progetto innovativo e all’avanguardia – dichiara l’Assessore regionale allo sviluppo città metropolitana, giovani e comunicazione Stefano Bolognini –, che mette al centro i giovani. Proprio per questo Regione Lombardia continuerà a sostenere concretamente e con convinzione questa iniziativa anche collaborando attivamente con Fondazione Triulza per una parte delle attività previste, sempre nell’ottica di coinvolgere i giovani e renderli protagonisti del loro futuro.”

“Appuntamenti come il Social Innovation Campus sono fondamentali per dare stimoli e opportunità alle nostre cooperative ogni giorno alle prese con le sfide dell’innovazione. Valorizzare i giovani, aprirsi alla co-progettazione sono passaggi fondamentali per costruire insieme un mercato più sostenibile ed una società più equa, interpretando al meglio questa fase di ripartenza per noi e per tutto il Paese”, dichiara Mauro Lusetti, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, spiegando il progetto di capacity building e trasferimento tecnologico Social Tech promosso da Fondazione Triulza in partnership con Fondo Sviluppo-Confcooperative, Coopfond-Legacoop e General Fond-AGCI per supportare le realtà cooperative e le start up sociali con idee e progetti innovativi e tecnologici. (link al sito)

Marco Bortoletti, Regional Manager Lombardia di UniCredit afferma: "UniCredit, nella sua azione di sostegno allo sviluppo dell'innovazione nei territori, ha un percorso consolidato dedicato alle start up innovative: Start Lab. Grazie alla partnership con Fondazione Triulza, si rafforza il supporto di UniCredit al social tech, aprendo nuove opportunità in Start Lab per startup identificate all’interno di MIND, il living lab dell'innovazione e della sostenibilità. L'obiettivo è generare valore economico e sociale per costruire esperienze di sviluppo sostenibile da scalare a livello nazionale".

“L’innovazione tecnologica e digitale deve andare di pari passo con quella che potremmo definire “l’innovazione green”, che vede rinnovare prodotti, processi produttivi e modelli organizzativi. Ciò comporterà nuove professioni e nuove competenze. Perché questa transizione sia sostenibile, Umana accompagna le imprese e le persone fornendo strumenti personali e professionali per formare lavoratori che siano sempre più specializzati e allo stesso tempo più capaci di governare conoscenze e competenze multidisciplinari. Pubblico, privato e privato-sociale stanno creando qui in MIND un ecosistema che vuole scommettere ed investire su questa sfida”, spiega Giuseppe Venier, Amministratore Delegato Umana, realtà che metterà a disposizione dei giovani al Campus laboratori di orientamento su soft skills.

"Leithà, l’insurtech del Gruppo Unipol, è una solution factory che conta su 60 competenze in ambito Big Data ed Artificial Intelligence al servizio dell’innovazione dei processi operativi dell’Assicurazione. Grande attenzione viene data alla gestione, utilizzo dei dati e sviluppo di applicazioni in ambito di prevenzione del rischio in particolare quello stradale e meteorologico. Il nuovo focus sta andando sui temi della medicina di precisione,” dichiara Renzo Avesani, CEO di Leithà e Chief Innovation Officer Gruppo Unipol, organizzazione che approfondirà il tema dei Big Data al Campus.

Dopo il successo della prima edizione in presenza (a cui avevano partecipato 2000 persone) e della seconda edizione online in pieno lockdown (con 6000 partecipanti da tutta Italia), Fondazione Triulza ha avviato la definizione del programma culturale del Social Innovation Campus 2022 insieme a: Arexpo, Lendlease, IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, Human Technopole e Università degli Studi di Milano, in qualità di official partner; Coopfond - Legacoop, Fondo Sviluppo - Confcooperative, Umana, UniCredit, main sponsor; con il sostegno di UnipolSai; con Gruppo CAP, CVING, MM, Planet Smart City e Valore Italia, sponsor. Tra i content partner: ACRA, Gruppo CGM, CSV Net Lombardia, CSV Milano, Distretto 33, Salone CSR e dell’Innovazione Sociale, ENAIP Lombardia, European Commission – JRC, Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, Net- NuovEnergie Teleriscaldamento, WeWorld.

Le cooperative, le startup sociali e le startup innovative con vocazione sociale (iscritte all’apposito registro d’imprese) interessate a partecipare ad uno dei due percorsi Social Tech possono già contattare Fondazione Triulza alla mail marketing@fondazionetriulza.org.