Sardegna, aggregare per contrastare lo spopolamento

Lo sviluppo sostenibile per arginare lo spopolamento, partendo dal patrimonio da salvare rappresentato dai piccoli comuni. È ciò che è emerso dal laboratorio di idee promosso dal Cru, il Consiglio regionale Unipol, che si è svolto a Bauladu il 17 di ottobre scorso, dal titolo “La Sardegna dei comuni un patrimonio da salvare”. Un'occasione di dibattito ruotato intorno ad una serie di parole chiave ma anche di soluzioni sia dal punto di visita istituzionale, sia produttivo su alcuni punti dell’economia sarda. "La prima parola è aggregare – ha detto Claudio Atzori, presidente di Legacoop e presidente di Cru -. Bisogna sgomberare il campo dall’idea che ciascuno possa fare la sua parte da solo e con le proprie idee".

Per il presidente del Cru "serve ripensare il tema in maniera collettiva uscendo dall’idea che sia da affrontare solo nel suo specifico; pensare a idee omogenee per filiere istituzionali, economiche, turistiche e sociali con vocazioni simili". Una visione che superi il singolo e che quindi possa creare le condizioni per mettere in piedi un sistema articolato ma efficiente.

Pierluigi Stefanini, presidente del gruppo Unipol, ricordando la presenza del gruppo Unipol in oltre 150 centri della Sardegna ha sottolineato l’importanza dei luoghi e la necessità di costruire relazioni tra il centro e la periferia. Poi un passaggio sul futuro "Viviamo in un paese che fa fatica a cimentarsi con il futuro" e sulla strategia: "abbiamo bisogno di politiche e di progetti simultanei".

 

 


Presentato il rapporto Liberaidee

Ieri, presso la Sala Igea dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della ricerca su mafie e corruzione 'Liberaidee', alla presenza di don Luigi Ciotti presidente di Libera, Federico Cafiero De Raho Procuratore Nazionale Antimafia, Raffaele Cantone Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Francesca Rispoli membro dell’ufficio di presidenza di Libera, e Marisa Parmigiani responsabile Sostenibilità Gruppo Unipol. Liberaidee è una ricerca quantitativa, con oltre 10.000 questionari in tutta Italia, e una ricerca qualitativa con oltre 100 interviste alle associazioni di categoria, per offrire una panoramica aggiornata rispetto alla presenza e alla percezione delle mafie e della corruzione nel nostro Paese e a livello internazionale.

Il Rapporto ‘Liberaidee’ si inserisce nel solco delle tradizionali pratiche di sensibilizzazione e diffusione della conoscenza sul tema delle mafie e della corruzione, proprie dell’associazione Libera, ma si concentra in particolare su un ambito poco esplorato come quello della produzione di beni e servizi. Come le principali associazioni di categoria affrontano queste problematiche? E le avvertono come tali? Quali altre invece ritengono prioritarie e strategiche? In risposta a queste domande il rapporto fornisce molti dati dai quali poter partire per ragionare su nuovi metodi capaci di generare cultura antimafia e cittadinanza attiva. Infatti, la ricerca vedrà come modalità di diffusione un grande viaggio nazionale e internazionale, Idee in Viaggio, che porterà in tutte le regioni e province i dati raccolti in centinaia di tapp”. Non solo nelle sedi istituzionali. Anche nelle piazze e nei luoghi di lavoro, per dare vita a un nuovo dibattito pubblico su mafie e corruzione.

Scarica il rapporto in formato PDF 

Maggior informazioni sul sito di Libera

La registrazione video della presentazione


Prospettive e sfide dell’economia del mare: quale ruolo per Genova e la Liguria

Si è svolto ieri, presso l’Auditorium dell’Acquario di Genova la seconda edizione del Convegno Tecnico organizzato da SIAT– la società di assicurazione del Gruppo Unipol con sede a Genova e specializzata nel settore Trasporti – relativamente al tema della Blue Economy e dell’innovazione del trasporto containerizzato.

Il tema del convegno si è svolto attraverso un workshop dedicato al ruolo di Genova all’interno dell’economia del mare, dove si sono confrontati, Gian Enzo Duci (Federagenti), Ugo Salerno (RINA), Stefano Messina (Gruppo Messina), Gianluigi Granero (CRU Liguria) e Fabrizio Viscardi (SIAT), coordinati da Francesco Ferrari (Il Secolo XIX).
La seconda parte dei lavori, che ha toccato i vari aspetti del trasporto containerizzato, ha visto la presenza di Dino Ettore Cervetto (RINA), Giampaolo Botta (Spediporto), Guglielmo Camera (Studio legale Camera Vernetti) ed Elisabetta Capurro (SIAT), introdotti da Alessandro Morelli (SIAT).

(Fonte SIAT Assicurazioni)


Aree Interne:nuove idee per lo sviluppo

Il Consiglio Regionale Unipol dell'Abruzzo il 30 ottobre 2018 dalle ore 10 a Farindola presso la locanda ‘Cuccumella’, organizza il convegno "Aree interne: nuove idee per lo sviluppo".

‘Cuccumella’ è la locanda di Farindola con ristorante pizzeria gestita da 7 ex dipendenti dell’Hotel Rigopiano. Presso la locanda è presente una targa che i ragazzi della Cooperativa Tu.Te.Ve (turismo terre vestine) hanno dedicato alle vittime della tragedia di Rigopiano e alle loro famiglie.


Continuano i lavori del CRU Liguria con focus sul Porto di Genova

Lunedì scorso,  alla presenza della dottoressa Laura Ghio, responsabile Direzione Pianificazione e Sviluppo dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure occidentale, sono stati presentati i progetti su cui i 3  tavoli (Turismo, Lavoro e competenze, Gestione Rischi) stanno lavorando.

Nell'occasione si è ragionato sulla necessità di adeguare i programmi in conseguenza del tragico evento del crollo del ponte Morandi che - ha ribadito il Presidente Granero - "è un'emergenza che riguarda non solo la città e la popolazione locale ma che ha un forte impatto su tutta l'economia nazionale, vista la funzione (non sostituibile) del Porto di Genova nella rete logistica nazionale ed europea, su cui quindi deve essere tenuta altissima l'attenzione a tutti i livelli." Valutazioni queste condivise e riprese in molti interventi dei rappresentanti delle organizzazioni presenti. Prossimamente previsto incontro anche con Comune e Regione.


La Sardegna dei Comuni, un patrimonio da salvare

Il Consiglio Regionale Unipol Sardegna, (Legacoop, Cgil, Cisl, Uil, Cna, Confesercenti e Cia), organizza un Convegno dal titolo “LA SARDEGNA DEI COMUNI, UN PATRIMONIO DA SALVARE – Idee di sviluppo sostenibile per arginare lo spopolamento”, che si terrà Mercoledì 17 Ottobre, a Bauladu (OR). Lo scopo della giornata è quello di mettere a confronto proposte e idee, dei diversi soggetti che parteciperanno alle tre tavole rotonde previste (provenienti dal mondo delle istituzioni, delle Associazioni datoriali e sindacali, oltre che dalle imprese), partendo dalle azioni già in campo, dalle esperienze positive che stanno già dando risultati importanti, e naturalmente dall’idea che il CRU Unipol Sardegna, e le Associazioni che lo compongono, hanno ed intendono proporre.

 


Il raporto #Liberaidee su percezione mafie e corruzione

Una ricerca quantitativa, con oltre 10.000 questionari in tutta Italia, e una ricerca qualitativa, con oltre 100 interviste alle associazioni di categoria, per offrire una panoramica aggiornata rispetto alla presenza e alla percezione delle mafie e della corruzione nel nostro Paese e a livello internazionale. Un Rapporto che mette insieme l’analisi quantitativa e l’analisi qualitativa e fornisce molti dati dai quali poter partire per ragionare su nuovi metodi capaci di generare cultura antimafia e cittadinanza attiva.
Il Rapporto “#Liberaidee, la ricerca sulla percezione e la presenza di mafie e corruzione” sarà presentato giovedì 18 ottobre 2018 ore 10 presso la Sala Igea - Piazza dell’Enciclopedia Italiana 4 – Roma. Saranno presenti: Don Luigi Ciotti, Presidente nazionale Libera; Federico Cafiero De Raho, Procuratore nazionale antimafia; Raffaele Cantone, Presidente Autorità nazionale anticorruzione; Francesca Rispoli, Ufficio di Presidenza di Libera; Marisa Parmigiani, Responsabile Sostenibilità Gruppo Unipol
La ricerca vedrà come modalità di diffusione un grande viaggio nazionale e internazionale, #Ideeinviaggio, che porterà i dati raccolti in centinaia di tappe: nelle piazze, nelle sedi delle istituzioni, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, per dare vita a un nuovo dibattito pubblico su mafie e corruzione.


Presentato il rapporto Asvis 2018. Un messaggio di preoccupazione e speranza.

Il Rapporto dell’ASviS 2018, presentato stamani alla Camera dei Deputati, fa il punto sullo stato di avanzamento dell’Italia e dei suoi territori verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile e illustra proposte concrete per far sì che il Paese mantenga gli impegni presi nel settembre del 2015 con la sottoscrizione dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Il Portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini: “Si sono già persi tre anni per dotarsi di una governance che orienti le politiche allo sviluppo sostenibile. Il 2030 è dietro l’angolo e molti Target vanno raggiunti entro il 2020. Oltre all’immediata adozione di interventi specifici in grado di farci recuperare il tempo perduto sul piano delle politiche economiche, sociali e ambientali, l’ASviS chiede al Presidente del Consiglio di attivare subito la Commissione nazionale per l’attuazione della Strategia per lo Sviluppo Sostenibile, di trasformare il CIPE in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile e di avviare il dibattito parlamentare sulla proposta di legge per introdurre il principio dello sviluppo sostenibile in Costituzione, al fine di garantire un futuro a questa e alle prossime generazioni”.

L’Italia sta perdendo la sfida dello sviluppo sostenibile. E anche negli ambiti in cui si registrano miglioramenti, a meno di immediate azioni concrete e coordinate, sarà impossibile rispettare gli impegni presi dal nostro Paese il 25 settembre del 2015, all’Assemblea Generale dell’Onu, con la firma dell’Agenda 2030. Serve dunque un urgente cambio di passo. In particolare, tra il 2010 e il 2016, l’Italia è peggiorata in cinque aree: povertà (Goal 1), condizione economica e occupazionale (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), condizioni delle città (Goal 11) ed ecosistema terrestre (Goal 15). Per quattro la situazione è rimasta invariata: acqua e strutture igienico- sanitarie (Goal 6), sistema energetico (Goal 7), condizione dei mari (Goal 14) e qualità della governance, pace, giustizia e istituzioni solide (Goal 16). Segni di miglioramento si registrano, invece, per alimentazione e agricoltura sostenibile (Goal 2), salute (Goal 3), educazione (Goal 4), uguaglianza di genere (Goal 5), innovazione (Goal 9), modelli sostenibili di produzione e di consumo (Goal 12), lotta al cambiamento climatico (Goal 13), cooperazione internazionale (Goal 17).

Questo è, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal Rapporto 2018 (scarica qui il rapporto in formato PDF ) dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), nata due anni e mezzo fa per diffondere la cultura della sostenibilità e la conoscenza dell’Agenda 2030 e che, con i suoi oltre 200 aderenti, è la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata in Italia. L’ASviS, grazie all’attività dei suoi gruppi di lavoro, dal 2016 fotografa la situazione dell’Italia, e quest’anno anche delle regioni, rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) e propone misure concrete per far sì che il nostro Paese migliori le proprie condizioni economiche, sociali e ambientali attraverso un cambiamento del proprio paradigma di sviluppo.

Il messaggio che emerge dal Rapporto 2018, frutto del lavoro di oltre 300 esperti dell’ASviS, è di forte preoccupazione per i ritardi accumulati dalla politica che in questi tre anni non ha affrontato in modo integrato i tanti problemi del Paese”, sottolinea il Presidente dell’ASviS Pierluigi Stefanini. “Tuttavia, il Rapporto è anche portatore di speranza perché dà conto delle iniziative di numerosi soggetti economici e sociali, nonché di tantissime persone, che stanno cambiando i modelli di business, di produzione, di consumo, di comportamento, con evidenti benefici, anche economici”.

 

Il Rapporto, infatti, segnala l’avvio di programmi educativi nelle scuole e nelle università sullo sviluppo sostenibile, di iniziative finalizzate a coinvolgere imprese, comunità locali e persone singole sulle diverse questioni dell’Agenda 2030, oltre che importanti politiche adottate negli ultimi dodici mesi (come l’introduzione del Reddito di Inclusione per ridurre la povertà) e le occasioni mancate, come l’interruzione degli iter legislativi in tema di riduzione del consumo del suolo, del diritto all’acqua, del commercio equo, o la mancanza dei provvedimenti attuativi della riforma del Terzo Settore.

Se, dunque, nel Rapporto presentato stamane alla Camera dei Deputati alla presenza, tra gli altri, della Vicepresidente Maria Edera Spadoni e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, viene dato conto del crescente interesse della società italiana per il tema dello sviluppo sostenibile, dall’altro gli indicatori compositi elaborati dall’ASviS forniscono una visione chiara, e preoccupante, delle tendenze in atto per molti Obiettivi.

Ciò che manca”, aggiunge il Portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini, “è una visione coordinata delle politiche per costruire un futuro dell’Italia equo e sostenibile. Il confronto tra le forze politiche nelle ultime elezioni non si è svolto intorno a programmi chiari e con un orientamento in tal senso. L’imminente Legge di Bilancio deve cogliere le enormi opportunità, anche economiche, offerte dalla transizione allo sviluppo sostenibile. Il fattore tempo è cruciale”.

Al di là delle numerose proposte per interventi concreti in materia economica, sociale e ambientale, sul piano della governance, a tre anni dalla firma dell’impegno per lo sviluppo sostenibile, l’ASviS ribadisce l’urgenza di:

  • introdurre lo sviluppo sostenibile tra i principi fondamentali della nostra Costituzione;
  • attivare a Palazzo Chigi la Commissione nazionale per lo sviluppo sostenibile prevista dalla Direttiva della Presidenza del Consiglio del 16 marzo;
  • dotare la Legge di Bilancio di un rapporto sull’impatto atteso sui 12 indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES) entrati nella programmazione finanziaria;
  • trasformare il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) in “Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile”;
  • adottare un’Agenda urbana nazionale basata sugli SDGs, che si proponga come l’articolazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile per le aree metropolitane;
  • istituire presso la Presidenza del Consiglio un organismo permanente per la concertazione con la società civile delle politiche a favore della parità di genere;
  • predisporre “linee guida” per le amministrazioni pubbliche affinché applichino standard ambientali e organizzativi che contribuiscano al raggiungimento degli SDGs;
  • intervenire con la Legge di Bilancio o con altro strumento normativo agile per assicurare il conseguimento dei 22 Target che devono essere raggiunti entro il 2020;
  • allargare l’insieme di imprese soggette all’obbligo di rendicontazione non finanziaria, strumento ormai indispensabile per accedere al crescente flusso di investimenti attivati dalla “finanza sostenibile”.

L’Alleanza proseguirà il proprio impegno a favore dello sviluppo sostenibile e la collaborazione con altri soggetti della società civile italiana ed europea. Con il suo diffuso network di aderenti e associati, è a disposizione delle istituzioni nazionali e degli enti territoriali per rendere il loro impegno verso la sostenibilità efficace e coordinato


NeXT 2018. Sostenibilità e benessere, futuro possibile.

Il modo di fare impresa sta cambiando e ai modelli di lavoro tradizionali iniziano ad affiancarsi nuovi modelli di business tesi a superare le vecchie logiche organizzative e ad adeguarsi ad una nuova realtà.
Una realtà popolata di giovani che, agevolati dalle nuove tecnologie digitali, lontani dall’idea del lavoro legato alla “postazione fissa” e alla rigidità degli orari, diventano i protagonisti di un cambiamento culturale che si traduce nella progressiva scomparsa dei confini tra il tempo del lavoro e quello della vita personale e nel ripensamento in chiave fortemente innovativa degli spazi di lavoro. I giovani appaiono il terreno “naturale” e ideale di sperimentazione di questi nuovi paradigmi produttivi e organizzativi. Nati o cresciuti nell’era digitale, maggiormente istruiti, spesso di ritorno da esperienze all’estero, sono imbevuti di una cultura che tende a rompere e a mettere in discussione gli schemi rigidi del passato.

CNA NeXT, quest’anno alla sua VIII edizione, che si terrà a Milano 19 – 20 Ottobre 2018 – Talent Garden Calabiana, intende aprire un confronto tra economisti, sociologi, ospiti istituzionali e imprenditori al fine di elaborare una proposta utile ad orientare parte della spesa pubblica sul sostegno e la diffusione di questo “modo nuovo di fare impresa”, valutandone le ricadute positive in termini di benessere, di sostenibilità sociale ed economica.

CNA NeXT, che ha il supporto di UnipolSAI e UniSalute, è un contenitore per le iniziative di CNA Giovani Imprenditori. Un luogo per raccontare storie, assorbire idee, diffondere passioni. Un laboratorio dove far crescere ed elaborare progetti e prospettive con l'obiettivo di diffondere le idee rivoluzionarie che spuntano ovunque nel mondo e  contribuire a costruire una classe imprenditoriale preparata e coraggiosa.