IL GRUPPO UNIPOL SOSTIENE LA MOSTRA “CARLO ALBERTO DALLA CHIESA: L’UOMO, IL GENERALE 1982-2022”


31 Gennaio 2023|2 Minuti

È stata inaugurata ieri a Palazzo Reale, alla presenza di rappresentanti istituzionali e dell’Arma dei Carabinieri, l’edizione milanese di “Carlo Alberto Dalla Chiesa: l’Uomo, il Generale 1982-2022”.

Per Unipol, che ha sostenuto quest’iniziativa per tener vivo il ricordo del personaggio, era presente Vittorio Verdone, Direttore Communication & Media Relations “ E’ importante per il nostro Gruppo diffondere la conoscenza e sottolineare l’importanza dei valori su cui si fonda la società civile di cui il Generale Carlo Alberto Della Chiesa è stato straordinario interprete”.

La mostra, curata dal giornalista Andrea Pamparana, resterà a Milano fino domenica 26 febbraio 2023, ma è sempre accessibile in formato digitale all’indirizzo mostrageneraledallachiesa.it.Partita da Roma nel settembre scorso, verrà successivamente allestita anche Torino e Palermo. L’iniziativa ha l’obiettivo di far conoscere, alla cittadinanza e soprattutto ai giovani delle scuole, la vita straordinaria di un uomo, Carlo Alberto dalla Chiesa, che fu un “servitore dello Stato”, un Carabiniere che in ogni suo atto ha confermato che il motto dell’Arma “fedele nei secoli” non è uno slogan, ma una predisposizione dell’animo. Fino al sacrificio finale a Palermo, il 3 settembre 1982, nel suo nuovo incarico di Prefetto, dopo aver a lungo combattuto la mafia e contribuito alla sconfitta del terrorismo negli anni di piombo, che hanno tragicamente insanguinato il nostro Paese.

Carlo Alberto Dalla Chiesa rappresenta un punto fermo della nostra storia per il valore professionale e morale dimostrato, portatore di un messaggio di legalità da trasmettere alle nuove generazioni. Lui non si sarebbe certamente definito un eroe, piuttosto una persona integra e attenta a coloro per cui dobbiamo essere massimamente responsabili, come traspare dalle sue parole: “Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli”.

 


IL GRUPPO UNIPOL SOSTIENE LA MOSTRA “CARLO ALBERTO DALLA CHIESA: L’UOMO, IL GENERALE 1982-2022”


CRU unipol|31 Gennaio 2023|2 Minuti

È stata inaugurata ieri a Palazzo Reale, alla presenza di rappresentanti istituzionali e dell’Arma dei Carabinieri, l’edizione milanese di “Carlo Alberto Dalla Chiesa: l’Uomo, il Generale 1982-2022”.

Per Unipol, che ha sostenuto quest’iniziativa per tener vivo il ricordo del personaggio, era presente Vittorio Verdone, Direttore Communication & Media Relations “ E’ importante per il nostro Gruppo diffondere la conoscenza e sottolineare l’importanza dei valori su cui si fonda la società civile di cui il Generale Carlo Alberto Della Chiesa è stato straordinario interprete”.

La mostra, curata dal giornalista Andrea Pamparana, resterà a Milano fino domenica 26 febbraio 2023, ma è sempre accessibile in formato digitale all’indirizzo mostrageneraledallachiesa.it.Partita da Roma nel settembre scorso, verrà successivamente allestita anche Torino e Palermo. L’iniziativa ha l’obiettivo di far conoscere, alla cittadinanza e soprattutto ai giovani delle scuole, la vita straordinaria di un uomo, Carlo Alberto dalla Chiesa, che fu un “servitore dello Stato”, un Carabiniere che in ogni suo atto ha confermato che il motto dell’Arma “fedele nei secoli” non è uno slogan, ma una predisposizione dell’animo. Fino al sacrificio finale a Palermo, il 3 settembre 1982, nel suo nuovo incarico di Prefetto, dopo aver a lungo combattuto la mafia e contribuito alla sconfitta del terrorismo negli anni di piombo, che hanno tragicamente insanguinato il nostro Paese.

Carlo Alberto Dalla Chiesa rappresenta un punto fermo della nostra storia per il valore professionale e morale dimostrato, portatore di un messaggio di legalità da trasmettere alle nuove generazioni. Lui non si sarebbe certamente definito un eroe, piuttosto una persona integra e attenta a coloro per cui dobbiamo essere massimamente responsabili, come traspare dalle sue parole: “Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli”.