NEXT30, La protezione sociale dei prossimi 30 anni

È stata presentata ieri all'Impact Hub di Milano "NEXT30– La protezione sociale dei prossimi 30 anni" l'osservatorio promosso dal Consiglio Regionale Unipol Lombardia e realizzato con il supporto dell’Agenzia LAMA. NEXT30 vuole gettare uno sguardo nuovo ed originale sulla condizione dei giovani in Italia (in particolare sui giovani nati dopo il 1980 e prima del 2000, quelli che oggi hanno circa tra i 18 e i 35 anni e che chiamiamo comunemente “Millennials”) e sulle loro prospettive future. Integrando strumenti di ricerca tradizionale con metodologie innovative, NEXT30 è andato ad esplorare le sfide dei giovani e a confrontarsi direttamente con loro sui temi della protezione sociale, per cogliere la complessità di sfide ed opportunità e raccontarla con gli occhi dei diretti interessati. Esplorando insieme a loro il futuro e le sfide ad esso connesse, è stato affrontato anche il tema delle assicurazioni, per capire il ruolo che queste possono avere come forma di protezione e cuscinetto contro diversi imprevisti della vita adulta: assicurazioni che di certo dovranno evolversi ed adattarsi alle esigenze e le preferenze dei giovani.

Ma chi sono i "Millenials"? Sono la generazione di nati tra il 1980 e il 2000, e vengono chiama in molti modi: Millennials, Generazione Y, Net Generation, Generation Next. Sono 11 milioni in Italia, ma sono in realtà un insieme di più generazioni, che in queste età cambiano sostanzialmente e assumono tratti anche piuttosto eterogenei tra loro. In particolare è d’obbligo distinguere tra i giovanissimi (18- 24 anni), ancora in fase di esplorazione e formazione della propria identità, e i giovani adulti (25-34 anni), più maturi, in fase di piena costruzione del futuro, alla ricerca di stabilità professionale e familiare. Rispetto alle generazioni precedenti , tuttavia, i Millennials si caratterizzano come una novità dai tratti ben definiti. Sono ad esempio la prima generazione cresciuta in un mondo iper-connesso (il 92% dei 18-24enni e l’85% dei 25-34enni usa regolarmente internet), sono una generazione internazionale (il 64% di giovani reputa possibile trasferirsi all’estero nel futuro), sono però anche la prima generazione dal dopoguerra a sperimentare condizioni socio-economiche marcatamente peggiori rispetto ai propri genitori, nonostante i giovani abbiano mediamente un titolo di studio e un’istruzione superiore.

Le principali conclusioni emerse nel corso di questa indagine possono essere riassunte in una serie di sfide e di considerazioni.

Innanzitutto, emerge con forza il bisogno di trattare di più e con più profondità il tema del futuro dei giovani, identificando le forme di protezione che mancano o dovranno essere ridisegnate per rispondere meglio ai loro bisogni e alle nuove sfide, adattandosi alle mutate condizioni sociali, economiche, demografiche, culturali del nostro Paese. Tra le sfide, una struttura della famiglia che cambia, si fa più “lunga” (come la vita media che aumenta) e si “assottiglia” (come conseguenza di famiglie sempre meno numerose), andando a ridurre alcune tradizionali forme di supporto e mutuo aiuto (primi fra tutti figli e fratelli) e creando nuovi carichi di cura (ad esempio per gli anziani o i malati cronici). In questo nuovo assetto e di fronte a questi nuovi carichi non esistono ancora risposte adeguate e sostenibili, che siano accessibili per i giovani e assicurino adegua livelli di protezione e supporto nel ciclo di vita della persona. Un’altra sfida è data dal mercato del lavoro, che nelle condizioni a attuali non permette una stabilizzazione rapida e certa dei giovani lavoratori e ritarda per loro la costruzione della propria vita, tenendoli a lungo in condizione di forte precariato e incertezza. Un simile mercato del lavoro, in cui sono così presenti il lavoro a atipico, il tempo determinato, il part time (spesso involontario), gli stipendi sono bassi, e le tutele sono insufficienti , il rischio di diventare “working poor” o di perdere il lavoro da relativamente giovani (a 35-40 anni) è reale così come lo è quello di non riuscire a stabilizzarsi e costruirsi percorsi chiari e continuativi di formazione, carriera e crescita. Un tema ulteriore a parte è il lavoro dei giovani autonomi, sia delle partite IVA che dei –meno numerosi ma in crescita – giovani desiderosi di avviare una propria attvità d’impresa, che si espongono in un mercato sempre più competitivo ma non si inseriscono in schemi chiari e certi di protezione sociale. Un mercato del lavoro come quello attuale comporta una forte ipoteca sul futuro per molti giovani adulti , costringendoli a concentrarsi sulla “sopravvivenza attuale” invece che sugli investimenti necessari per proprio il futuro. Troviamo così giovani adulti della generazione dei Millennials che sono ad alto rischio di non avere sicurezza economica futura, e di non avere accesso a una pensione adeguata, ma che non hanno la possibilità di risparmiare o di investire, magari in piani pensionistici integrativi, per tutelarsi dal rischio economico futuro. Un’altra sfida particolare è quella, non nuova, delle donne, che subiscono in modo più marcato il precariato in questa età e la mancanza di tutele dei contratti atipici (soprattutto per la maternità), e si devono confrontare con la mancanza di servizi in un contesto in cui ancora ricade principalmente su di loro il carico di cura di figli e genitori.

A fronte di queste ed altre sfide, il contesto che cambia offre anche grandi opportunità alle generazioni future. La diffusione di internet, della banda larga e delle piattaforme digitali per esempio, usate soprattutto dai giovani e dai giovani adulti , stanno permettendo la nascita di nuovi strumenti e nuove pratiche prima inesistenti , si pensi ad esempio alla cosiddetta sharing economy (o economia collaborativa). Queste pratiche stanno modificando profondamente la cultura e gli stili di vita dei giovani, rendendoli sempre più iper-connessi (con i social networks e non solo) e aumentando le loro opportunità in vari ambiti: dalle maggiori scelte di consumo, alle nuove forme del lavoro, al modo in cui si può ormai usufruire di servizi di vario tipo in modo più semplice ed immediato, usando appunto gli smartphone e le tecnologie digitali. Dagli strumenti digitali nascono anche enormi possibilità di informazione e comunicazione che possono essere sfruttati non solo per informare ed educare i giovani, ma anche per ascoltare le loro prospettive e proposte, e per proporre soluzioni specifiche e personalizzate ai loro bisogni, tenendo anche presente le differenze tra i cosiddetti Upscale Millennials (più istruiti, con disponibilità economica, attenti alla personalizzazione ed estremamente selettivi nei consumi) e gli altri giovani con meno risorse, che si trovano in grande difficoltà a proteggersi.

Il percorso NEXT30 ha voluto coinvolgere direttamente i giovani anche per rilevare le loro percezioni, le loro consapevolezze ed aspettative rispetto a questi temi che riguardano il loro presente e futuro. Nel complesso il quadro che è emerso è un quadro in cui la consapevolezza, la preoccupazione, e la percezione di un presente incerto tendono a “mangiarsi” e far sparire la proiezione e il pensiero del futuro da costruire.

Quando si trattano i temi economici in particolare, la preoccupazione dei giovani per il futuro coesiste con una preoccupazione più urgente per il presente e il breve periodo, e quindi la programmazione e l’invesmento nel futuro sono deboli o percepiti come un “lusso” che non ci si può permettere. La ricerca NEXT30 ha evidenziato infatti l’attuale lontananza dei giovani da questo tema e anche la loro scarsa conoscenza. Quando si trattano invece temi diversi dal lavoro e della sicurezza economica, come la salute, gli incidenti, i furti, o i problemi familiari, la percezione dei rischi sembra essere molto più blanda, l’interesse minore. Molto spesso, i giovani evitano di pensare a questi rischi e non ritengono utile affrontare il discorso finché il problema non si è effettivamente verificato.  Un altro punto emerso con forza riguarda la scarsa fiducia dei giovani rispetto ai servizi pubblici e alle soluzioni istituzionali per i bisogni e i momenti di difficoltà. Restano quindi più centrali secondo i giovani le istituzioni e cuscinetti sociali classici, in primis la famiglia che è considerata sempre la prima fonte di aiuto e sponda a cui rivolgersi.

La condizione dei giovani è  quindi certamente critica e degna di attenzione, come segnalano l’elevato tasso di disoccupazione giovanile, l’emigrazione di tanti giovani cervelli all’estero ed il calo delle nascite. Tuttavia, essa non può essere ridotta a condizione puramente negativa e non può essere analizzata senza guardare anche alle grandi opportunità che le nuove generazioni hanno davanti a sé, opportunità che le generazioni precedenti , favorite dal boom economico del dopoguerra e da un mercato del lavoro più generoso di quello attuale, non hanno avuto allo stesso modo.

Un nodo importante resta però ancora da sciogliere: in un quadro che è caratterizzato contemporaneamente da dinamismo e incertezza, quali sono le forme di protezione sociale che tutelano queste nuove generazioni? Di fronte al progressivo ridursi dei “cuscinetti ” sociali ed economici più tradizionali, legati al lavoro stabile, al welfare pubblico, al ruolo di istituzioni sociali forti ed identitarie (sindacato, circoli, partiti , ecc.), o alla famiglia stessa, che ancora gioca un ruolo fondamentale ma diventa sempre più “sottile” e sotto stress, quali sono le nuove protezioni che dovrebbero supportare i giovani di fronte agli shock che possono intervenire nel corso della loro vita, e nel passaggio all’età adulta? In un quadro in cui la congiuntura economica e sociale ci mostra sofferenza del sistema socio-economico e crescita rapida della povertà assoluta e relativa, questa domanda non può più essere elusa.

Ecco il report completo in formato PDF (13MB) Report_CRU_NEXT30

La locandina dell'evento e alcune foto

 


Progetti dal sud - Meridee - Cru unipol

Meridee. Progetti dal Sud

"La nostra ambizione è lo sviluppo sostenibile per tutti" ha dichiarato il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon, illustrando gli obiettivi dell’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile. Un proposito raccolto nel 2016 dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis), nata per favorire la collaborazione fra stakeholder e centrare i 17 obbiettivi indicati nell’Agenda. L’Alleanza ha organizzato il Festival dello Sviluppo Sostenibile dal 22 maggio al 7 giugno, che raccoglierà sotto un’unica cornice oltre 100 appuntamenti in numerose città italiane per ragionare di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Sostenibilità è anche la parola chiave che riporta al centro del dibattito italiano il tema del Sud. Perché gli anni di crisi hanno mostrato quanto il modello di crescita globalizzata generi scompensi, che soltanto il paradigma della sostenibilità sembra capace di affrontare.

È il quadro in cui è nato il progetto Meridee. Progetti dal Sud, laboratorio di co-progettazione di due giornate promosso dai Consigli Regionali Unipol e rivolto al mondo delle imprese, rappresentanze, istituzioni culturali, pubblica amministrazione, terzo settore e società civile provenienti dalle 8 regioni meridionali.

L’obiettivo del laboratorio è offrire un’occasione di stimolo alla generazione di progetti su sei argomenti d’interesse comune, chiavi di uno sviluppo positivo per il Sud – impresa 4.0, energia, industrie culturali, innovazione sociale, cibo e nuove imprese – valutando proposte, selezionando strumenti, individuando fonti di finanziamento, consolidando reti di sostenitori e partner. Conclude i lavori una giornata di confronto aperto, nel corso della quale il piano d’azione elaborato dai sei gruppi di lavoro tematici sarà commentato da ospiti e interpreti dei tanti mondi coinvolti nel progetto. Un dialogo fra mondi diversi, con un obiettivo comune: dare forma a nuove opportunità.
L’appuntamento si terrà a Bari il 24 e 25 maggio 2017. Nelle prossime settimane saranno disponibili il programma dettagliato, i materiali preparatori del laboratorio, un modello per raccogliere proposte e idee. Perché Meridee è il progetto di tutti. Vi aspettiamo, partecipate!


A Torino l’emozione dei COLORI nell’arte

Il Gruppo Unipol è main sponsor della mostra “L’emozione dei COLORI nell’arte”, allestita presso la GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e il Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea dal 14 marzo al 23 luglio 2017.

La straordinaria esposizione raccoglie 400 opere d’arte realizzate da oltre 130 artisti provenienti da tutto il mondo, dalla fine del Settecento ai giorni nostri: Klee, Kandinsky, Munch, Matisse, Delaunay, Warhol, Fontana, solo per citarne alcuni.

La mostra collettiva ripercorre la storia, le invenzioni, l’esperienza e l’uso del colore nell’arte moderna e contemporanea occidentale, nelle culture non occidentali e nelle culture indigene presenti nel mondo oggi. Riflette sul tema del colore da un punto di vista che tiene conto della luce, delle vibrazioni e del mondo affettivo. Pone in discussione la standardizzazione nell’uso del colore nell’era digitale, standardizzazione che riduce sensibilmente le nostre capacità di distinguere i colori nel mondo reale.

Nel corso della mostra, il neuroscienziato Vittorio Gallese – che insieme a Giacomo Rizzolatti ha scoperto i neuroni specchio – dirigerà, per la prima volta a livello mondiale, un laboratorio di studio neuroscientifico incentrato sull’esperienza del pubblico di fronte a opere d’arte.

Carolyn Christov-Bakargiev, la direttrice dei due musei torinesi, ha affermato:“Durante il secolo scorso sono state organizzate numerose mostre sul colore a partire dalle teorie della percezione divenute popolari negli anni Sessanta. Quel tipo di approccio discende da una nozione universalistica della percezione e da una sua pretesa valenza oggettiva, molto distante dalla consapevolezza odierna della complessità di significati racchiusa nel colore”.

La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione tra il Gruppo Unipol e la Fondazione Torino Musei e  testimonia la volontà del Gruppo, come ha ribadito il presidente Pierluigi Stefanini durante la presentazione, di contribuire a "rendere la cultura accessible al grande pubblico".

Sito Ufficiale

Biglietti on-line


Sviluppo Sostenibile: al via il concorso Miur-ASviS

"Facciamo 17goal. Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile". E’ il titolo del concorso nazionale indetto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) e dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) rivolto alle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, statali e paritarie, per favorire la diffusione della cultura della sostenibilità, la conoscenza dei modelli di vita previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu e indicati nei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, sottoscritta il 25 settembre del 2015 per richiamare l'attenzione sui limiti dell'attuale modello di sviluppo umano e sociale e incoraggiare una visione integrata e sostenibile delle diverse dimensioni di sviluppo.

Il Programma Operativo Nazionale "Per la Scuola - competenze e ambienti per l'apprendimento" 2014- 2020 è in linea con il tema del concorso che vuole promuovere, attraverso l'espressione di mezzi e linguaggi differenti, l'educazione allo sviluppo sostenibile e a stili di vita rispettosi dell'ambiente, di tutte le popolazioni del mondo e delle generazioni future, i diritti umani, l'uguaglianza tra i popoli e le persone, una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale, l'innovazione sostenibile e la lotta alla povertà.
Il concorso intende avvicinare le studentesse, gli studenti e le comunità scolastiche ai temi della sostenibilità, introdurre il tema della cittadinanza globale nell’educazione formale, favorire la consapevolezza, il pensiero critico, l'impegno e la cittadinanza attiva delle nuove generazioni per uno sviluppo sostenibile. Le alunne, gli alunni, le studentesse e gli studenti, in gruppi classe o interclasse, sono invitati a esaminare le tematiche e gli obiettivi dell'Agenda 2030 e approfondire uno o più obiettivi, anche integrandoli tra loro, e a realizzare un prodotto originale
rivolto ai giovani, alle famiglie, al territorio di appartenenza per sensibilizzare ai temi dello sviluppo sostenibile, proponendosi come agenti di cittadinanza attiva.

Il concorso è articolato in 4 sezioni (Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di Primo grado e Scuola Secondaria di Secondo grado) e prevede la produzione di un elaborato in una delle seguenti categorie espressive: multimediale (es. video, presentazione in .ppt, canzoni, musica); letteraria (es. racconto, saggio breve, poesia, articolo giornalistico, lettera);
grafico/artistica (es. poster, foto con didascalia, fumetti, dipinti, giochi).

La scheda di partecipazione dev’essere inviata in formato pdf entro il 15 aprile 2017 all’indirizzo concorsomiurasvis@istruzione.it, mentre gli elaborati su supporto digitale entro il 12 maggio 2017 all’indirizzo Ministero Istruzione, Università e Ricerca Dipartimento per l'Istruzione Viale Trastevere 76/ A 00153 Roma. La Giuria, composta da rappresentanti del MIUR e dell'ASviS, individua gli elaborati vincitori per ciascuna sezione, secondo criteri di originalità, efficacia comunicativa, capacità di elaborazione, rispetto delle indicazioni formali del bando. La premiazione avverrà nel corso del Festival dello Sviluppo Sostenibile che si terrà dal 22 maggio al 7 Giugno 2017. Le informazioni sul concorso e le modalità di partecipazione possono essere scaricate al link
http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/elenco-news/-/dettaglioNews/viewElenco/11210.

 


Lavorare viaggiando in sicurezza

Sabato scorso si è tenuto a Pesaro il convegno "Lavorare viaggiando in sicurezza", promosso da Cna-Fita Marche, Agenzie UnipolSai di Pesaro, Consiglio Regionale Unipol Marche, Fondazione Unipolis con il Progetto Sicurstrada e il patrocinio del Comune di Pesaro.

L’incontro è stata l'occasione  per trattare i principali temi legati alla sicurezza stradale e alla legislazione di settore, alla formazione dell’autista professionale, alla prevenzione dei sinistri e all’adozione di comportamenti virtuosi alla guida degli automezzi. Oltre anche a fare un importante focus sulle novità introdotte dalla cosiddetta legge sull’omicidio stradale.

Ecco il programma dettagliato e alcune foto dell'incontro:

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Arrivata a Rieti la carovana di solidarietà Auser Er

È arrivata venerdì 3 marzo a Rieti in Piazza Cesare Battisti la carovana di tre auto Fiat Panda 4×4 che Auser Emilia-Romagna ha acquistato grazie alle donazioni raccolte tra i cittadini e che sono state donate alle Auser di Lazio, Marche e Umbria, le regioni colpite dal terremoto del 2016. La consegna delle auto è avvenuta alla presenza del Presidente Nazionale Auser Enzo Costa, dei Presidenti Auser delle  regioni: Lazio Marche  Umbria, dei rappresentanti delle Istituzioni Locali e del Commissario Straordinario per la ricostruzione sisma 2016 Vasco Errani.

Le Agenzie Unipol di Tolentino, Spoleto e Rieti e UnipolSai hanno contribuito all’iniziativa sostenendo i costi assicurativi.


Solidarietà da AUSER ER con i territori colpiti dal terremoto

È partita la "carovana della solidarietà" di Auser (associazione per l’invecchiamento attivo) per raggiungere le popolazioni colpite dal sisma nell’Italia centrale dello scorso agosto. Dal piazzale dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna sono infatti partite le tre auto Fiat Panda 4×4 che Auser Emilia-Romagna ha acquistato grazie alle donazioni raccolte tra i cittadini e che saranno donate alle Auser di Lazio, Marche e Umbria, le regioni colpite dal terremoto del 2016, perché i volontari Auser possano svolgere attività di accompagnamento sociale nei comuni travolti dal sisma.

Alla cerimonia erano presenti il presidente della Regione, Stefano Bonaccini,  il Presidente dell’Assemblea Regionale Simonetta Saliera e Don Giovanni Nicolini.

Venerdì prossimo 3 marzo, la carovana della solidarietà di Auser arriverà a Rieti dove, alle 14 e 30 in piazza Cesare Battisti, consegnerà le auto ai volontari locali alla presenza di Enzo Costa, presidente Auser delle Regioni Lazio-Marche-Umbria, e delle autorità locali. All’evento è stato invitato anche il Commissario Straordinario per la ricostruzione sisma 2016, Vasco Errani.

Le Agenzie Unipol di Tolentino, Spoleto e Rieti e UnipolSai hanno contribuito all’iniziativa sostenendo i costi assicurativi.

 


Europa “sospesa” tra inquietudine e speranza

Europa cercasi. A sessant’anni dall’avvio del processo di integrazione, non solo l’unità europea non si è realizzata, ma mai come in questa fase appare a rischio l’dea stessa di Europa. E tuttavia, pur nella forte disillusione, la maggioranza dei cittadini italiani continua a ritenere “necessaria” l’unità del Vecchio Continente. Al punto che, richiesti di scegliere se preferirebbero stare “dentro” o “fuori”, il 60% sceglierebbe di restare in Europa; così come continuerebbero a dire sì alla moneta unica. Un risultato tutt’altro che scontato, di fronte all’avanzare di partiti e movimenti che, in quasi tutti i paesi, mettono apertamente in discussione l’appartenenza all’Unione europea e contestano l’Euro.
E’ questo, del resto, il dato più significativo che emerge dal X Rapporto sulla sicurezza e insicurezza sociale, realizzato da Fondazione Unipolis in collaborazione con Demos&Pi e Osservatorio di Pavia, che quest’anno ha dedicato uno specifico approfondimento all’Europa, proprio in coincidenza con l’anniversario dei Trattati di Roma del 1957, che segnarono l’inizio del percorso, faticoso e contraddittorio, per la nascita dell’Unione europea. Il Rapporto, elaborato con la direzione scientifica del prof. Ilvo Diamanti dell’Università di Urbino, è stato presentato ieri, martedì 28 febbraio, a Roma, alla Camera dei deputati, nel corso di un incontro, coordinato da Maria Latella di Sky Tg24, al quale hanno preso parte Romano Prodi, già presidente della Commissione europea; Lucio Caracciolo, direttore di Limes; lo scrittore Paolo Di Paolo; Gian Guido Nobili, coordinatore del Forum Nazionale della sicurezza urbana; Pierluigi Stefanini, presidente del Gruppo Unipol e di Fondazione Unipolis.

Oltre al Focus sull’Europa, il Rapporto - giunto al giro di boa della decima edizione - mette in evidenza le maggiori “preoccupazioni” e “paure” dei cittadini italiani e di altri sei paesi europei (Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Spagna, Ungheria) attraverso un’indagine sulla “percezione” della sicurezza (utilizzando un ampio e rappresentativo campione di popolazione) e la rilevazione sulla “rappresentazione” che di questo fenomeno danno i telegiornali nazionali italiani e i principali Tg esteri. Ne emerge un quadro assai articolato, ma nel quale, in particolare per quanto riguarda l’Italia, svettano le preoccupazioni connesse alla “distruzione dell’ambiente e della natura” (58%), così come “essere vittima di disastri naturali” (38%), sui cui hanno senza dubbio inciso i terremoti che hanno colpito nel 2016 il Centro Italia. Un peso rilevante nell’accrescere le paure ce l’hanno i  processi di globalizzazione (39%) e “gli atti terroristici” (44%). Ma è la crisi economica, con il corredo di perdita di lavoro, disoccupazione, impoverimento e timori per il futuro dei giovani a determinare situazioni di vera e propria angoscia. Al punto che “l’80% degli intervistati dichiara di avere percepito un aumento delle disuguaglianze economiche e sociali”. Ciò mentre si conferma, peraltro, come nel nostro Paese il sistema dell’informazione televisiva continui a sottovalutare i fenomeni sociali connessi alla crisi economica, che sono appunto al centro delle preoccupazioni dei cittadini, dedicando invece maggiore spazio ai fenomeni della criminalità comune, spesso mettendoli in relazione all’immigrazione e al flusso dei rifugiati. <<Di fronte alle minacce e all’instabilità sollevate dalla globalizzazione – sottolinea il prof. Diamanti nel suo commento ai risultati del X Rapporto su sicurezza e insicurezza sociale l’Europa “dovrebbe offrire “mediazione” e “rappresentanza”, ma anche “difesa”, nelle relazioni fra noi e il Mondo>>. In realtà, il sentimento europeo si è andato “affievolendo” per l’incapacità dell’Europa di rappresentare un’efficace strumento di protezione: <<Anche così – continua Diamanti - si spiega la crescita dell’insicurezza fra i cittadini>>. E tuttavia, pur in un’Europa <<che ancora non c’è, perché è stata e viene perseguita in modo sbagliato, per gran parte dei cittadini, continua a rappresentare un obiettivo giusto. Perché l’Europa unita offre un buon motivo per cui “spendersi”. Per allargare i confini e lo spazio dove sentirsi “insieme”. Riuscendo, così, a superare l’incertezza sociale e l’inquietudine personale. Ma, per questo, occorre agire e operare da “imprenditori politici solidali”. Per un’Europa senza frontiere>>. Intervenendo alla presentazione, il presidente Stefanini ha ripreso in particolare le considerazioni svolte dal prof. Diamanti riguardo all’Europa: <<I ritardi, le contraddizioni e l’incapacità di affrontare unita la crisi economica e sociale, i problemi del lavoro, soprattutto per i giovani, sono in gran parte all’origine della disaffezione e per taluni aspetti del rifiuto di un’Europa della quale si avverte essenzialmente la burocratizzazione, l’ossessione ai vincoli di bilancio. Appare perciò importante il dato, rilevato dall’indagine contenuta nella decima edizione del Rapporto su sicurezza e insicurezza sociale, secondo cui nonostante tutto, la maggioranza dei cittadini italiani considera l’Europa necessaria. Bisogna partire da qui per affermare il necessario cambiamento nelle strategie e nelle politiche della Ue, che devono mettere al centro i bisogni dei cittadini, a partire dal lavoro, da una maggiore giustizia ed equità sociale. Il punto di riferimento deve diventare l’Agenda 2030 dell’Onu, per definire anche per l’Europa e per l’Italia obiettivi concreti di sviluppo sostenibile; i soli in grado di affrontare i grandi cambiamenti indotti dall’innovazione tecnologica e dalla globalizzazione. Spetta alle istituzioni, alla politica come a chi opera nelle imprese e nella società, assumere piena consapevolezza di queste sfide e impegnarsi con determinazione per dare una prospettiva e un futuro alle nuove generazioni>>.

Scarica il Rapporto 2017 in (PDF, 4,4MB): Fondazione-Unipolis-X-Rapporto-sulla-sicurezza-e-insicurezza-sociale-2017


Ecco il nuovo bando Culturability 2017

Fondazione Unipolis lancia il bando nazionale “culturability – rigenerare spazi da condividere”. 400 mila euro per sostenere progetti innovativi in ambito culturale e creativo ad alto impatto sociale, che recuperano e danno nuova vita a spazi, edifici, ex siti industriali, abbandonati o in fase di transizione. Cultura, innovazione e coesione sociale, collaborazione, sostenibilità economica, occupazione giovanile: questi gli ingredienti che vengono richiesti per riempire di creatività questi vuoti e restituirli alle comunità.

La rigenerazione e il riuso di spazi a partire dalla cultura e dalla creatività, è un tema di rilevante attualità, che sta assumendo una dimensione quantitativa e qualitativa sempre più importante. Da un lato, c’è una disponibilità crescente di spazi dovuta, oltre che alla crisi economica, ai processi di cambiamento e trasformazione dei processi produttivi, assieme all’affermarsi di una diversa concezione delle città. Numerosi sono anche i luoghi culturali che hanno perso la propria funzione originaria (teatri, cinema, musei chiusi) e necessitano di ridefinire la propria identità con forme nuove. Dall’altro lato, la crescita di spazi ibridi che presentano una vocazione culturale e creativa innovativa, diventano occasioni di socialità e di percorsi partecipativi dal basso, generano risposte nuove ai bisogni emergenti. In molte di queste iniziative, la cultura può rappresentare il punto di partenza per avviare progettualità dal forte impatto sociale, con processi di collaborazione e co-progettazione tra cittadini, organizzazioni private e istituzioni pubbliche.

Tuttavia, nonostante la crescente diffusione di queste esperienze, sono ancora molti i limiti di questa tendenza, soprattutto per le difficoltà di coordinamento, nella creazione di rapporti efficaci di partnership con il pubblico e la capacità di assicurare loro una effettiva sostenibilità economica nel tempo. È sulla base di questo insieme di valutazioni che Fondazione Unipolis, dopo la positiva esperienza del 2016, indice un nuovo bando che si propone di intercettare e supportare progetti che abbiano queste nuove modalità di fare cultura nei diversi territori del Paese.

Tutte le informazioni sulle scadenze e su come partecipare sul sito di Culturability

Ecco il video di presentazione del Bando e alcune foto della presentazione che si è svolta il 16 febbraio a Milano