Matera-MIND: il filo rosso dell'innovazione. Competenze e contaminazioni per le città del futuro

Cosa hanno in comune MIND Milano Innovation District e Matera? Nate in contesti storici e geografici molto diversi, sono entrambe "città smart", luoghi all’insegna della tecnologia e dell’ecosostenibilità, fucine di progetti e di innovazione sociale.

In virtù di questo “filo rosso dell’innovazione”, Matera è stata scelta da Fondazione Triulza per lanciare l’edizione 2024 del Social Innovation Campus di MIND, con un evento in cui realtà locali e partner del Campus si confronteranno intorno a temi quali l'abitare, lo sviluppo sostenibile dei territori, l'innovazione sociale, per creare sinergie e contaminazioni verso la costruzione di modelli di città del futuro.

I veri protagonisti saranno i giovani delle scuole superiori, che in pieno spirito del Social Innovation Campus, prenderanno la parola in prima persona per partecipare al confronto.

Il programma dettagliato è consultabile sul sito della Fondazione Triulza: https://fondazionetriulza.org/matera-mind-filo-rosso-innovazione/

Registrazione gratuita (in streaming o in presenza): https://forms.gle/YJvC45PbwxuZhvEL6

L'iniziativa è organizzata con il supporto tra gli altri di UnipolSai.

 


UnipolSai al fianco delle popolazioni colpite dall’alluvione in Toscana

UnipolSai ha varato un piano strutturato e integrato di interventi a favore delle popolazioni colpite dai recenti eventi alluvionali verificatisi in Toscana con l’obiettivo di sostenere i clienti e le agenzie residenti nelle zone colpite dall’alluvione.

In particolare con gli l’obiettivo di:

  • facilitare la gestione dei sinistri
  • concedere significative proroghe e dilazioni
  • fornire risposte adeguate e tempestive tramite l’attivazione del numero verde 800 754646.

Tutti i dettagli e l'elenco dei comuni a cui sono rivolti in particolare gli interventi nel comunicato stampa completo di UnipolSai

Fonte foto: Comando dei Vigili del Fuoco


Human Drone Team vincitrice del premio Cambiamenti Nord Ovest per le migliori startup

Si è svolta nel Castello Visconteo di Novara, l’edizione 2023 del Premio Cambiamenti finale del Nord Ovest organizzato da CNA Piemonte, CNA Liguria e CNA Valle D’Aosta. Il concorso scopre, premia e sostiene le migliori imprese italiane nate negli ultimi anni (dopo il 1° gennaio 2019) che hanno saputo innovare prodotti e processi con attenzione alla sostenibilità, l’innovazione e l’inclusione.

La giuria, con all’interno presente anche Ennio Caironi, responsabile dei CRU Unipol dell’area Nord-Ovest ha decretato come vincitore Human Drone Team , una startup che mira a erogare servizi legati all’utilizzo di APR e droni in generale, impiegandogli negli ambiti di ricerca e soccorso, fotogrammetria, ispezioni, monitoraggio e videosorveglianza,  dandogli il diritto di accedere alla finale nazionale del premio, che si terrà a Roma il prossimo 15 dicembre 2023

“Siamo felici per la possibilità di continuare con questo progetto e vederlo in azione e realizzato. Siamo orgogliosi di aver vinto questo premio ma non solo: abbiamo avuto modo di conoscere meglio CNA e anche di incontrare tante startup che come noi stanno affrontando questo percorso con le loro progettualità” hanno commentato Ettore Ardisson e Simone Pietra Caprina di Human Drone Team.

La startup Le Peg ha invece ricevuto il premio "Sostenibilità Ambientale" (consegnato da Ennio Caironi). Con il recupero di tessuti fine serie e di scarto, Le Peg si occupa della produzione sartoriale di abbigliamento e accessori donna e del noleggio di abbigliamento alta moda per cerimonie.

(Fonte immagine in evidenza sito premiocambiamenti.it)


Rapporto 2023 del Think Tank "Welfare, Italia"

Con il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri si è aperto lo scorso 24 ottobre a Roma, presso le Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia, il Welfare Italia Forum 2023.

Nel corso del Forum è stata presentata l’edizione 2023 del Rapporto del Think Tank “Welfare, Italia” sostenuto da Unipol Gruppo con la collaborazione di The European House – Ambrosetti. L’andamento della spesa in welfare, le dinamiche demografiche e salariali in atto, l’impatto dell’inflazione sulla domanda di protezione sociale, la sostenibilità di medio-lungo termine del sistema di welfare, il ruolo del privato e degli investimenti sociali sono solo alcuni dei temi di dibattito affrontati nel corso del Forum presieduto e moderato da Antonio Polito (Editorialista e Vicedirettore, Corriere della Sera).

Il Think Tank si propone, da oltre un decennio, come luogo di analisi, studio e riflessione sui temi del welfare, aperto al confronto tra i principali stakeholder del settore pubblico e privato: decisori, esponenti governativi nazionali e locali, parti sociali, casse e fondi previdenza e assistenza, rappresentanti di imprese e dei lavoratori, università e terzo settore.

In crescita la spesa in welfare stimata in Italia nel 2023

Secondo le stime del Think Tank “Welfare, Italia”, la spesa in welfare in Italia per il 2023 sarà in crescita a 632,4 miliardi di euro (+3,7% rispetto al dato del 2022), includendo in questo perimetro i 3 pilastri tradizionali (Sanità, Politiche Sociali, Previdenza) e l’Istruzione. La spesa previdenziale assorbirà in particolare oltre la metà delle risorse, ovvero il 50,3% della spesa sociale totale. A seguire, la spesa sanitaria (21,5%), quella in politiche sociali (16,9%) e la spesa in istruzione (11,3%). Se guardiamo al dato congiunturale, rispetto al 2022 la spesa previdenziale è in aumento del 7,1%, passando da 296,9 miliardi di euro a 317,9 miliardi di euro. La spesa sanitaria nel 2023 è in incremento del 3,8%, rispetto allo scorso anno. La variazione tiene conto della crescita del 4,5% dei redditi da lavoro dipendente del personale del SSN (influenzato dal rinnovo contrattuale del personale) e di un aumento della spesa dei consumi intermedi del 3,8%. La spesa per le politiche sociali, secondo le stime contenute nel Documento di Economia e Finanza (DEF), presenta, invece, una diminuzione del 2,9% rispetto al 2022, sebbene tali valori siano ancora più elevati rispetto al periodo pre-Covid. Tali previsioni tengono conto delle misure introdotte con la Legge di Bilancio 2023 quali, ad esempio, la revisione dei limiti di durata e spesa in Reddito di Cittadinanza. Infine, per quanto riguarda la spesa in istruzione si prevede un aumento dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Anche in confronto al contesto pre-pandemico, la spesa in welfare dal 2019 al 2023 registra una dinamica in crescita in tutte le sue componenti: politiche sociali (+23,6%), sanità (+17,5%), previdenza (+15,6%) e istruzione (+2,4%).

Le dinamiche demografiche penalizzano il futuro del Paese: il 2022 è stato l’anno con il minor numero di nuovi nati dall’Unità d’Italia

In Italia nel 2022 si è accentuato il calo della popolazione, già in costante contrazione dal 2014. Al 31 dicembre 2022, in Italia, la popolazione residente è pari a 58.850.717 unità in diminuzione di 179.416 unità, ovvero del -0,3%, rispetto allo stesso periodo del 2021. Come osserva Istat, il 2022 è stato contraddistinto, in Italia, dal nuovo record negativo del numero di nascite: 393 mila. A conferma del quadro delineato, il tasso di natalità (ovvero, il numero di nati ogni 1.000 abitanti) in Italia nel 2022 è di 6,7 nascite, un dato in progressiva diminuzione negli ultimi dieci anni: dal 2012 (anno in cui si registrava un tasso di natalità pari a 9,0) al 2022, in Italia si è registrata una diminuzione di -2,3 nascite ogni 1.000 abitanti. La situazione italiana è ancora più evidente se contestualizzata nel più ampio contesto europeo: infatti l’Italia registra nel 2022, relativamente al tasso di natalità, il dato più basso nel contesto dell’Unione Europea.

Welfare Italia Index 2023: nella capacità di risposta dei sistemi di welfare regionali si conferma una differenza tra Nord, Centro e Sud

Il Think Tank “Welfare, Italia” ha messo a punto un indicatore sintetico che valuta aspetti legati sia alla spesa in welfare sia ai risultati che questa spesa produce. Nel Welfare Italia Index 2023, l'amministrazione territoriale con il punteggio più elevato è la P.A. di Bolzano (83,3 punti), seguita dalla P.A. di Trento (81,4 punti) e dall’Emilia Romagna (76,3 punti). Dal lato opposto del ranking, si posizionano la Basilicata (61,4 punti), la Campania (60,4 punti) e la Calabria (56,7 punti). L’edizione 2023, rispetto ai dati 2022, segnala una costante polarizzazione nella capacità di risposta del sistema di welfare delle Regioni italiane: il divario tra la prima e l’ultima Regione è infatti ancora pari a 26,6 punti.

Le 4 priorità di azione per il sistema di welfare italiano

In considerazione delle note dinamiche demografiche, inflattive e salariali riguardanti l’Italia, il Think Tank “Welfare, Italia” ha individuato 4 ambiti d’azione su cui il Paese dovrebbe agire per sostenere l’evoluzione del sistema di welfare nell’ottica di un nuovo patto generazionale.

1. Definire un disegno organico per invertire il trend demografico attraverso indirizzi che allineino l’Italia alle best practice europee

  • Aumentare la dotazione finanziaria dell’Assegno Unico Universale e introdurre un’imposizione fiscale calibrata sul numero di figli
  • Trasformare i congedi di maternità e paternità in congedi gender neutral
  • Introdurre sistemi premianti per gli stranieri extra-UE in ingresso che valorizzino il possesso di qualifiche, esperienze e competenze

2. Sostenere il ruolo del sistema sanitario nazionale aumentando gli investimenti e
valorizzando appieno la componente integrativa

  • Aumentare gli investimenti diretti al Sistema Sanitario Nazionale indirizzando le risorse verso il potenziamento della rete sanitaria territoriale e del capitale umano
  • Valorizzare il contributo della componente integrativa riconoscendola come alleata del SSN, definendo il perimetro delle prestazioni integrative, ampliando la platea di potenziali beneficiari e introducendo una normativa sulla Long-Term Care

3. Aumentare gli strumenti e la flessibilità del sistema previdenziale integrativo

  • Introdurre forme di risparmio incentivato sul modello dei Children’s Saving Accounts (CSA) per favorire il risparmio previdenziale integrativo
  • Introdurre strumenti per assicurare una maggiore flessibilità della previdenza complementare, tra cui la portabilità da un anno all’altro, la possibilità di ottenere anticipazioni straordinarie e il trasferimento ai figli della posizione

4. Lanciare un piano per lo sviluppo delle competenze e potenziare il ruolo dei centri per
l’impiego

  • Definire un piano strategico sulla formazione delle competenze basato sulle necessità emergenti delle imprese
  • Creare banche dati nazionali e sistemi di monitoraggio delle performance dei CPI
  • Digitalizzare il servizio offerto dai CPI attraverso un «Fascicolo del cittadino»
  • Creare specifiche piattaforme digitali con le offerte di lavoro e i percorsi di formazione e aggiornamento disponibili

 

Nel corso dell'evento sono intervenuti: Valerio De Molli (Managing Partner e CEO, The European House Ambrosetti), Orazio Schillaci (Ministro della Salute), Marco Bosio (Direttore Generale, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda), Walter Ricciardi (Presidente Mission Board for Cancer della Commissione Europea; membro del comitato scientifico del Think Tank “Welfare, Italia”), Chiara Gibertoni (Direttore Generale, Azienda USL di Bologna e del Policlinico di Sant’Orsola), Andrea Urbani (Direttore regionale salute e integrazione socio-sanitaria Regione Lazio), Francesco Vaia (Direttore Generale Prevenzione sanitaria, Ministero della Salute), Lorenzo Tavazzi (Partner e Responsabile Area Scenari e Intelligence, The European House - Ambrosetti), Veronica de Romanis (Professore di Politica Economica Europea, Stanford University, Firenze e LUISS Guido Carli, Roma; Membro dell’Advisory Board, Think Tank “Welfare, Italia”), Stefano Scarpetta (Direttore del Dipartimento di Employment, Labour e Social Affairs, OECD; Membro dell’Advisory Board, Think Tank “Welfare, Italia”), Alberto Brambilla (Presidente, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali), Fabio Pammolli (Professore ordinario di Economia e Management, Politecnico di Milano e Consigliere del Ministro dell’Economia e delle Finanze), Marina Elvira Calderone (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Carlo Cimbri (Presidente, Unipol Gruppo), Matteo Del Fante (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Poste Italiane), Giuseppe Guzzetti (Membro dell’Advisory Board, Think Tank “Welfare, Italia”; già Presidente, Fondazione Cariplo).


Porto e Città: con la realtà virtuale alla scoperta del Porto di Genova

 

Promosso dal CRU Liguria, il progetto prevede un’installazione permanente presso il Galata Museo del Mare di Genova, che verrà inaugurata il 22 novembre e aperta al pubblico il giorno successivo. Attraverso un simulatore sarà possibile rivivere in maniera virtuale le attività del porto.

Porto e Città s’incontrano anche nella realtà virtuale di un simulatore digitale. È quello che avverrà il prossimo 22 novembre al Galata Museo del Mare di Genova quando verranno presentati il progetto omonimo “Porto e Città” e inaugurata l’installazione permanente che consentirà di vivere un’esperienza unica alla scoperta del Porto merci del Capoluogo ligure. A partire dal 23 novembre l’installazione sarà accessibile al pubblico, che potrà scoprire in prima persona tutte le attività che si svolgono nel porto attraverso l’utilizzo di un visore di realtà virtuale.

Il progetto interattivo, che ha coinvolto le associazioni del CRU (Consiglio Regionale Unipol) ligure, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, la Camera di Commercio di Genova e il MU.MA Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni, ha l’obiettivo di restituire ai genovesi e a tutti i visitatori interessati all'economia del mare una rappresentazione realistica del dinamismo e della vivacità dell’attività portuale.

L’installazione, che sarà ospitata in uno spazio dedicato presso il piano terra del Galata Museo del Mare, è stata realizzata per mezzo del coinvolgimento del Dipartimento Information Technology di SIAT, società assicurativa del Gruppo Unipol specializzata nelle assicurazioni trasporti, partner e membro anch’essa del CRU Liguria.

Uno degli obiettivi del progetto è quello di avvicinare e mettere in connessione la città di Genova con il Porto, che rappresenta la più grande realtà locale, nonché la principale comunità socioeconomica del territorio e una delle più rilevanti del nostro Paese.

“Grazie alla collaborazione con il Galata Museo del Mare e delle Migrazioni, il simulatore viene ora installato presso la sede del Museo, una location che permette di sottolineare la grande connessione tra la storia della nostra regione, delle migrazioni, del lavoro e della globalizzazione e la contemporaneità” - spiega Mattia Rossi, Presidente CRU Liguria - “Vogliamo ringraziare le Istituzioni coinvolte e tutte le Associazioni del CRU Unipol della Liguria che hanno creduto in questo progetto e SIAT che ha reso concretamente possibile la sua realizzazione”.

“La storia del Porto di Genova” - commenta Pierangelo Campodonico, Direttore del Galata Museo del Mare – “è uno dei soggetti principali del nostro Museo. A partire dal pian terreno dove è situata la sala dedicata al Porto di Genova tra Medioevo ed età moderna, fino ad arrivare al terzo piano dove è allestita la Sala degli Armatori, dove il porto in età contemporanea rappresenta il contesto dove le diverse compagnie hanno operato. Da segnalare infine il simulatore di pilotaggio dove è possibile cimentarsi ai comandi e provare le manovre di guida.

Questa nuova postazione - conclude il Direttore Pierangelo Campodonico - aggiunge un’ulteriore opportunità per i nostri visitatori di andare alla scoperta del Porto di Genova nei giorni nostri. Ringrazio quindi CRU Liguria per aver scelto di accrescere il percorso museale del Galata Museo del Mare”.


Il 30 novembre a Roma ECOSLAB 2023

Il Consiglio Regionale Unipol del Lazio promuove ECOSLAB 2023, il 6° incontro biennale di approfondimento sui temi economici e sociali del Lazio.

L’incontro si terrà giovedì 30 novembre 2023 dalle ore 10 alle ore 13,presso la Camera di Commercio di Roma, Sala del Consiglio, Via dé Burrò, 147.

L’iniziativa, intitolata “Turismo a Roma e nel Lazio: rilevanza economica e convivenza sociale", sarà incentrata sul tema dei flussi turistici che arrecano notevoli benefici ai settori interessati e all’indotto, sostenendo occupazione e valore aggiunto della città, ma che provocano ripercussioni nel mercato del lavoro e nella vivibilità per i residenti stabili.

Come per i precedenti incontri anche quest’anno la base della discussione sarà fornita da una ricerca sul campo realizzata su mandato del CRU Lazio dalla Società RUR del Prof. Giuseppe Roma che sarà presentata in questa occasione.

L’ingresso è gratuito ma è necessario registrarsi in anticipo tramite Eventbrite.


Presentato il Rapporto Asvis 2023: in Italia lo sviluppo sostenibile arretra

L’Italia è lontana dal raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030. Solo un deciso e rapido cambio delle politiche pubbliche consentirebbe di recuperare il terreno perduto, ridurre le povertà e le disuguaglianze, migliorare la qualità dell’ambiente e accompagnare le imprese per cogliere i vantaggi della transizione ecologica e digitale.

A metà del percorso verso l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’Italia mostra forti ritardi e rischia di non rispettare gli impegni assunti nel 2015 in sede Onu: rispetto al 2010, per 8 dei 17 Obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs) si registrano contenuti miglioramenti, per 6 la situazione è peggiorata e per 3 è stabile. Guardando ai 33 Target valutabili con indicatori quantitativi, solo per 8 si raggiungerà presumibilmente il valore fissato per il 2030, per 14 sarà molto difficile o impossibile raggiungerlo, per 9 si registrano andamenti contraddittori, per 2 la mancanza di dati impedisce di esprimere un giudizio. I ritardi accumulati potrebbero essere in parte recuperati, ma bisogna attuare con urgenza e incisività una serie di interventi e di riforme, come peraltro l’Italia si è impegnata a fare nel corso del Summit Onu del 18-19 settembre scorso. È ora di trasformare le promesse in atti concreti, ma il tempo a disposizione è molto limitato.

È quanto emerge dall’ottavo Rapporto “L’Italia e gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile”, realizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) presentato a Roma oggi 19 ottobre. All’evento, a cui hanno presenziato anche dei delegati dei CRU, sono intervenuti i presidenti dell’ASviS, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, il direttore scientifico dell’Alleanza, Enrico Giovannini, la Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il giudice della Corte costituzionale, Giulio Prosperetti. Sono intervenute anche le giornaliste Marianna Aprile e Agnese Pini che hanno discusso del ruolo dei media di fronte alle sfide della sostenibilità.

“Il Rapporto di quest’anno, dedicato all’analisi di quanto accaduto a livello globale, europeo e italiano da quando è stata sottoscritta l’Agenda 2030, mostra chiaramente che il nostro Paese, al contrario dell’Unione Europea, non ha imboccato in modo convinto e concreto la strada dello sviluppo sostenibile e non ha maturato una visione d’insieme delle diverse politiche pubbliche (ambientali, sociali, economiche e istituzionali) per la sostenibilità – afferma il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini. – Ciò non vuol dire che non si siano fatti alcuni passi avanti o che non si siano assunte decisioni che vanno nella giusta direzione, ma la mancanza di un impegno esplicito, corale e coerente da parte della società, delle imprese e delle forze politiche ci ha condotto su un sentiero di sviluppo insostenibile che è sotto gli occhi di tutti, come confermano anche le analisi dell’opinione pubblica italiana contenute nel Rapporto”.

I dati per l’Italia, l’Europa e il Mondo

Gli indicatori compositi elaborati dall’ASviS per l’Italia mostrano peggioramenti rispetto al 2010 per la povertà (Goal 1), i sistemi idrici e sociosanitari (Goal 6), la qualità degli ecosistemi terrestri e marini (Goal 14 e 15), la governance (Goal 16) e la partnership (Goal 17), una sostanziale stabilità per gli aspetti legati al cibo (Goal 2), alle disuguaglianze (Goal 10) e alle città sostenibili (Goal 11), mentre per gli altri otto Goal i miglioramenti sono inferiori al 10% in 12 anni, eccetto che per la salute (Goal 3) e l’economia circolare (Goal 12), per i quali l’aumento è leggermente superiore. In termini di disuguaglianze territoriali, sui quattordici Goal per cui sono disponibili dati regionali solo per due (Goal 10 e 16) si evidenzia una loro riduzione, per tre (2, 9 e 12) una stabilità e per i restanti nove un aumento, in totale contraddizione con il principio chiave dell’Agenda 2030 di “non lasciare nessuno indietro”.

Purtroppo, il nostro Paese è in buona compagnia. Secondo l’Onu, guardando ai Target dell’Agenda 2030 per cui sono disponibili dati affidabili, solo nel 12% dei casi si è sulla buona strada per raggiungere i valori obiettivo. Più della metà, invece, nonostante qualche progresso, sono “moderatamente o gravemente fuori strada” e circa il 30% non ha fatto registrare alcun avanzamento o si trova oggi in una condizione peggiore di quella del 2015. A livello di Unione Europea, gli indicatori dell’ASviS mostrano come dal 2010 in avanti ci siano stati progressi per gran parte degli Obiettivi, ma in vari casi si tratta di miglioramenti contenuti e ancora insufficienti per centrare i Target dell’Agenda 2030 entro questa decade. Inoltre, si nota una riduzione delle disuguaglianze tra Paesi nel conseguimento degli Obiettivi solo per otto di essi, mentre per tre le distanze sono rimaste costanti e per cinque sono addirittura aumentate.

Panoramica sulle quattro dimensioni dello sviluppo sostenibile in Italia

Per quanto riguarda la dimensione sociale dello sviluppo sostenibile si segnala che, tra il 2015 e il 2021, la quota di famiglie in condizione di povertà assoluta è salita dal 6,1% al 7,5% e riguarda quasi 2 milioni di famiglie, dove vivono 1,4 milioni di minori; continua ad allargarsi la disuguaglianza tra ricchi e poveri; la spesa pubblica per sanità e istruzione dell’Italia è nettamente inferiore a quella media europea; l’abbandono scolastico è pari all’11,5% (36,5% tra gli stranieri) e la disoccupazione giovanile è al 23,7%; inoltre, 1,7 milioni di giovani non studiano e non lavorano.

Per la dimensione ambientale dello sviluppo sostenibile l’Italia registra il 42% di perdite dai sistemi idrici; solo il 21,7% delle aree terrestri e solo l’11,2% di quelle marine sono protette; lo stato ecologico delle acque superficiali è ‘buono’ o ‘superiore’ solo per il 43% dei fiumi e dei laghi; il degrado del suolo interessa il 17% del territorio nazionale; l’80,4% degli stock ittici è sovrasfruttato; le energie rinnovabili rappresentano solo il 19,2% del totale, quota che non consente di intraprendere il processo di netta riduzione delle emissioni su cui il Paese si è impegnato a livello UE.

Nell’ambito della dimensione economica dello sviluppo sostenibile, dopo la ripresa del biennio 2021-2022 seguita alla pandemia, l’Italia presenta ancora alcuni segnali di crescita debole che hanno caratterizzato il decennio precedente; l’occupazione cresce, ma resta forte la componente di lavoro irregolare (3 milioni di unità); passi avanti sono stati compiuti per l’economia circolare (il consumo materiale pro-capite si è ridotto del 33% in dieci anni) ed è cresciuto il tasso di innovazione (+21% tra il 2010 e il 2018), ma molte imprese mostrano resistenze ad investire nella trasformazione digitale ed ecologica; il Paese necessita di forti investimenti, anche per rendere le infrastrutture più resilienti di fronte alla crisi climatica; la finanza sta muovendosi nella direzione della sostenibilità, accompagnando il mutamento delle preferenze dei risparmiatori.

Per la dimensione istituzionale dello sviluppo sostenibile emerge che, nell’ultimo decennio, sono drasticamente diminuiti omicidi volontari e criminalità predatoria, ma sono cresciuti alcuni reati contro la persona, come le violenze sessuali (+12,5%) e le estorsioni (+55,2%). Forte è anche l’aumento di tutti i reati informatici, quali truffe e frodi (+152,3% rispetto al 2012). Il sovraffollamento carcerario, ridottosi nel decennio 2010-2019, ha ripreso a salire nell’ultimo biennio.

Le proposte dell’ASviS per mettere la sostenibilità al centro delle politiche e accelerare il cammino dell’Agenda 2030

“Per recuperare il terreno perduto è indispensabile adottare un approccio politico e culturale che consideri la sostenibilità il fulcro di tutte le scelte, pubbliche e private. È questo l’approccio alla base della nuova Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, approvata dal Governo esattamente un mese fa – sostiene il presidente dell’ASviS, Pierluigi Stefanini. – Negli stessi giorni, il Governo si è impegnato all’Assemblea Generale dell’Onu a predisporre un ‘Piano di accelerazione’ per il conseguimento degli Obiettivi su cui siamo più indietro, quasi tutti. Le nostre proposte possono servire per definire contenuti, tempistiche e metodologie per realizzare questo Piano”.

A tale proposito, l’ASviS avanza al Governo tre proposte concrete: assegnare alla Presidenza del Consiglio il compito di predisporre il Piano; predisporlo entro marzo 2024, affinché esso contribuisca alla preparazione del prossimo Documento di Economia e Finanza; coinvolgere la società civile e gli enti territoriali attraverso il Forum per lo sviluppo sostenibile esistente presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).

Parallelamente, occorre dare attuazione alla nuova Strategia Nazionale, costruendo in primo luogo un serio sistema di valutazione ex ante delle politiche rispetto ai diversi Obiettivi dell’Agenda 2030, al cui interno trovi spazio anche lo Youth Check, cioè la verifica del rispetto del criterio di giustizia intergenerazionale recentemente introdotto nella Costituzione, idea presente anche nel programma elettorale dell’attuale maggioranza. La valutazione d’impatto va applicata anche con riferimento alle politiche degli enti territoriali, a partire dai progetti finanziati dai nuovi fondi europei e nazionali di coesione, al fine di valutare il contributo di questi ultimi al raggiungimento dei 17 Obiettivi.

Le bozze del Piano Nazionale Integrato Energia-Clima (PNIEC) e del Piano Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) devono essere rafforzate e finalizzate il prima possibile per guidare un ampio insieme di politiche economiche, sociali e ambientali da sostenere con adeguati finanziamenti.

L’Italia deve poi dotarsi di una Legge per il clima, come già fatto dagli altri grandi Paesi europei, la quale sancisca l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050 e gli obiettivi intermedi coerenti con esso, fissi un budget totale di carbonio e budget settoriali che traccino per i diversi comparti economici un percorso di azzeramento delle emissioni di gas serra, istituisca un Consiglio Scientifico per il Clima per assistere i decisori pubblici nella predisposizione degli interventi e monitorare i risultati via via ottenuti.

“Alla constatazione che l’Italia procede a rilento sul cammino dello sviluppo sostenibile non deve corrispondere un sentimento di disfattismo. È ancora possibile cambiare passo, consolidando la crescente consapevolezza dell’opinione pubblica, delle imprese e delle amministrazioni pubbliche sul fatto che, nonostante i negazionisti, la scelta della sostenibilità conviene tanto dal punto di vista sociale e ambientale, quanto da quello economico – dichiara la presidente dell’ASviS, Marcella Mallen. – Le numerose proposte dell’Alleanza contenute nel Rapporto rappresentano il contributo della società civile italiana per realizzare ciò che il Governo si è impegnato a fare. Allo scopo di ingaggiare sempre più l’opinione pubblica sull’importanza di perseguire uno sviluppo sostenibile e di rispettare i diritti delle future generazioni, l’ASviS propone di istituire la ‘Giornata nazionale dello sviluppo sostenibile’, da celebrare il 22 febbraio, data di pubblicazione della Legge costituzionale n. 1/2022, che ha modificato gli artt. 9 e 41 della Costituzione”.

Le priorità per accelerare lo sviluppo sostenibile in Italia

L’attuazione delle proposte avanzate dall’ASviS si articola in 13 linee di intervento prioritarie determinanti per consentire all’Italia di fare un balzo in avanti verso l’attuazione dell’Agenda 2030. Si tratta di: contrastare la povertà, la precarietà e il lavoro povero, assicurare l’assistenza agli anziani non autosufficienti, redistribuire il carico fiscale per ridurre le disuguaglianze, gestire i flussi migratori e promuovere l’integrazione degli immigrati; accelerare l’innovazione tecnologica, organizzativa e sociale del settore agricolo, potenziare la responsabilità sociale delle aziende agricole; ottimizzare le risorse e l’organizzazione dei servizi sanitari, mitigare l’impatto della crisi climatica sulla salute, combattere il disagio psichico, le dipendenze e la violenza familiare e sociale; migliorare la qualità degli apprendimenti, contrastare la dispersione, assicurare l’inclusione, potenziare i servizi per l’infanzia, educare allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale; aumentare l’occupazione femminile, assicurare servizi e condivisione del lavoro di cura, prevenire e combattere le discriminazioni multiple; mettere la protezione e il ripristino della natura al centro delle politiche, rispettare gli accordi internazionali, assicurare la tutela e la gestione sostenibile degli ecosistemi; aumentare al massimo la produzione di energia elettrica rinnovabile e rendere più ambizioso il PNIEC; ridurre la fragilità sul mercato del lavoro di donne, giovani e immigrati, potenziare le politiche attive e migliorare le condizioni di lavoro; investire in infrastrutture sostenibili, orientare il sistema produttivo verso l’Industria 5.0, potenziare la ricerca e l’innovazione; migliorare il governo del territorio, investire nella rigenerazione urbana e nella transizione ecologica delle città e delle altre aree territoriali; promuovere la sostenibilità ambientale e sociale nella Pubblica amministrazione, coinvolgere maggiormente i consumatori nell’adozione di comportamenti virtuosi; migliorare il sistema giudiziario, sviluppare un’etica dell’Intelligenza Artificiale, rafforzare la partecipazione democratica; promuovere la pace, rafforzare la coerenza delle politiche di assistenza allo sviluppo e migliorarne l’efficacia, assicurando la partecipazione della società civile alle scelte. “Alcune delle proposte implicano risorse finanziarie significative, altre sono a ‘costo zero’ o quasi – conclude Enrico Giovannini. – Molti interventi, peraltro, sono in linea con le Raccomandazioni specifiche rivolte all’Italia dal Consiglio europeo a luglio scorso e potrebbero essere quindi integrati nella prossima Legge di bilancio e dei provvedimenti collegati, nonché nelle riforme previste dal PNRR”

Scarica dal sito si Asvis:

Naviga il Rapporto interattivo

(Fonte foto: canale Twitter Asvis)

https://www.youtube.com/watch?v=zMJ6S_S9dRQ&t=3s


Il Gruppo Unipol sempre al fianco di Bologna Jazz Festival

La diciottesima edizione del Bologna Jazz Festival, in programma dal 3 al 27 novembre, vedrà ancora una volta il Gruppo Unipol nelle vesti di Partner di questa importante manifestazione che, con una cinquantina di concerti e numerose attività extra (didattica, mostre, incontri con gli artisti, conferenze), si espanderà oltre i confini del capoluogo emiliano, coinvolgendo i comuni dell’area metropolitana e le province di Modena, Ferrara e Forlì.

Sui suoi numerosi palcoscenici confluirà un’incredibile rappresentanza del jazz made in USA e troveranno spazio innovative produzioni nazionali. Impegno civile e interdisciplinarità del jazz, due aspetti che il BJF coltiva da anni, si trovano riuniti nel progetto “Donna, vita, libertà”, che affida l’immagine coordinata dell’intera manifestazione a quattro artiste iraniane: Atieh Sohrabi, Hanieh Ghashghaei, Nazli Tahvili e Roshi Rouzbehani. Le loro opere fondono più significati in nome della lotta, soprattutto femminile ma non solo, che dall’Iran si è estesa a tutto il mondo libero.

Il Gruppo Unipol, come Partner della manifestazione, ospiterà due serate all’Unipol Auditorium, il 17 novembre con Samara Joy e il suo quartetto e il 24 novembre con il sassofonista Steve Coleman & il trio Reflex.

La partnership con Bologna Jazz Festival rientra nel Corporate Sponsorship Program del Gruppo Unipol che abbraccia diverse aree - cultura e patrimonio artistico, ambiente, ricerca scientifica e utilità sociale, sport e entertainment - e che trova il suo fondamento nell'idea che pensare al futuro delle persone significhi anche contribuire a creare occasioni di crescita e sviluppo in ambiti loro vicini.


Il Gruppo Unipol main sponsor della mostra “Morandi 1890 – 1964”

Il Gruppo Unipol è Main Sponsor della mostra “Morandi 1890 - 1964”, in programma al Palazzo Reale di Milano dal 5 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024, a cura di Maria Cristina Bandera, storica dell’arte e grande conoscitrice dell’artista. L’iniziativa è promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE. A distanza di più di trent’anni dall’ultima rassegna, Milano dedica una grande mostra a Giorgio Morandi per celebrare il rapporto elettivo tra la città e il pittore bolognese.

Un corpus espositivo di circa 120 opere ripercorre l’intera opera dell’artista - cinquant’anni di attività, dal 1913 al 1963 - attraverso prestiti eccezionali da importanti istituzioni pubbliche e da prestigiose collezioni private a partire da quelli fondamentali del Museo Morandi di Bologna e delle raccolte milanesi. Tra i prestiti internazionali, i Musei Vaticani, il Musée Jenisch di Vevey e le collezioni pubbliche di Winterthur e Siegen.

“Secondo Morandi l’Assoluto non va cercato al di là del mondo ma nel mondo stesso, nella nostra vita, nel nostro quotidiano, con sguardo sobrio, ma profondo e intenso. Anche Unipol ha uno sguardo profondo sul mondo, con una visione attenta al presente, ma anche alle trasformazioni della società e nella vita delle persone – afferma Vittorio Verdone, Direttore Communication and Media Relation del Gruppo Unipol -. Partendo dal presente ci proponiamo come interlocutori innovativi per i temi di sviluppo del nostro Paese, dove l’arte, la storia e la cultura costituiscono punti di forza da condividere”.

Giorgio Morandi fu un importante pittore metafisico, le sue nature morte sono tra le più celebri di tutta la storia dell'arte. Elesse a maestro ideale Cézanne, da cui trasse alcuni aspetti del proprio linguaggio, come la sobrietà delle immagini e l’equilibrio delle forme. Negli anni 1914-15 si interessò anche al Cubismo, che divenne fondamentale per la definizione della sua arte. La successiva adesione alla Pittura Metafisica (1918-20) non compromise il purismo e l’essenzialità della sua visione artistica, che si mantenne priva di compiacimenti simbolistici e letterari.

Per il Gruppo Unipol sostenere questo importante appuntamento culturale rientra in una strategia di sponsorizzazione che fa della promozione dell’arte una delle principali aree di intervento dell’azienda. Una scelta coerente con i valori aziendali, intrapresa nella convinzione che lo sviluppo economico dell’impresa debba progredire accompagnando e sostenendo anche la crescita culturale sociale della comunità in cui opera. Per incontrare le persone, soddisfare i loro bisogni e incrociare le loro passioni.

Tutte le informazioni dettagliate sono disponibili sul sito del Palazzo Reale di Milano

 

https://youtu.be/hdpiOjkPzjg?si=kC48gP7m3Oyn6_eR