Al via il primo Festival dello Sviluppo Sostenibile

Al via il primo Festival dello Sviluppo Sostenibile

13 anni. Tanto è il tempo che abbiamo ancora a disposizione per centrare i 17 obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese) che l’Assemblea Generale dell’ONU si è posta con l’Agenda 2030, approvata a settembre 2015, sottoscritta anche dall’Italia. Sono obiettivi che muovono da un sentire comune: l’attuale sistema in cui viviamo non è più sostenibile, urge ripensarlo a 360°, non solo in chiave economica, ma anche ambientale, sociale e culturale. Proprio per sensibilizzare su questi argomenti, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile (ASviS) ha organizzato il Festival dello Sviluppo Sostenibile che durerà 17 giorni, tanti quanti gli obiettivi.

Oltre 200 eventi sono in programma su tutto il territorio nazionale promossi dalle oltre 160 organizzazioni che aderiscono all’Alleanza, dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS) e da altri soggetti. Un’unica grande manifestazione, diffusa e inclusiva, con oltre mille speaker, decine di università e 200 scuole coinvolte, attività culturali e format inediti. Il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2017, che si svolgerà dal 22 Maggio al 7 Giugno, è stato presentato oggi a Roma presso la Sala della Stampa Estera, insieme alla campagna di sensibilizzazione e al sito web dedicato, nel quale sarà possibile consultare il calendario aggiornato dei singoli eventi.

“Una tale mobilitazione è il segnale di una straordinaria vitalità del nostro Paese e dell’interesse per tematiche da cui non dipende solo il nostro futuro, ma anche il presente, così pieno di incertezze, ma anche di opportunità”, ha sottolineato il Presidente dell’ASviS, Pierluigi Stefanini. “Il Festival sarà una grande occasione di confronto e di condivisione di pratiche virtuose che possono cambiare il nostro modello di sviluppo e, quindi, le politiche, le strategie aziendali e i comportamenti individuali. Alla fine di questa manifestazione, ci sarà bisogno dell’impegno di tutti per mettere in pratica le buone idee utili per portare l’Italia, e non solo, su un sentiero di sviluppo sostenibile”.

Del resto, l’insostenibilità e l’ingiustizia del nostro sistema è ormai confermata da numerose ricerche e studi, così come il sostegno dei cittadini per politiche orientate allo sviluppo sostenibile. Se pensiamo alle principali  preoccupazioni degli italiani, guardando ai risultati del X° Rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla sicurezza, realizzato da Demos & Pi e Osservatorio di Pavia per Fondazione Unipolis, scopriamo che le principali paure dei nostri connazionali coincidono anche con i grandi temi al centro dell’Agenda 2030. Un esempio? Tra le paure generali, il 58% teme “la distruzione dell’ambiente e della natura”, il 55% “l’inquinamento”, mentre tra le insicurezze economiche, la paura di “non avere o perdere la pensione” (38%) e “la perdita del lavoro, la disoccupazione” (37%) risultano essere prioritarie.

I 17 SDGs, articolati in 169 traguardi molto concreti, puntano a realizzare un modello nuovo di sviluppo che sia, appunto, equo e sostenibile nel suo complesso. D’altra parte, un sondaggio realizzato per la Fondazione Unipolis2, segnala come l’84% degli italiani si dice favorevole a politiche per lo sviluppo sostenibile, una percentuale che sale al 93% tra i giovani, i quali vedono come prioritarie le politiche a favore della protezione dell’ambiente molto più degli anziani. Solo pochi però conoscono l’Agenda 2030. Infatti, la percentuale di chi è informato “poco” e “per niente” si attesta al 77%, decisamente più alta di quella di chi si dichiara “abbastanza informato” (17%) e “molto informato” (5%).

Il 2017 è quindi un anno cruciale per il cambiamento di paradigma richiesto dall’Agenda 2030. A marzo si sono tenute le celebrazioni dei 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, mentre a maggio si terrà il Summit del G7 con la Presidenza italiana, del quale l’Agenda 2030 rappresenta uno dei pilastri e nelle prossime settimane è prevista la pubblicazione della Strategia italiana per lo sviluppo sostenibile. In questo quadro, le forze politiche stanno preparando i propri programmi di lavoro in vista delle elezioni politiche e la sfida appare complessa visto che l’Italia, per quanto riguarda gli Obiettivi di Sostenibilità, appare ancora indietro rispetto ai target da realizzare.

“Rispetto ai 17 SDGs, l’Italia compare nella ‘zona rossa’, cioè in una condizione critica, in sette obiettivi: educazione, occupazione, disuguaglianze, consumo responsabile, lotta contro il cambiamento climatico, pace e giustizia, e partnership e in quella ‘gialla’ nei rimanenti 10, mentre in nessun caso rientra in quella ‘verde’, cioè in linea con gli obiettivi. È proprio per questo che abbiamo deciso di organizzare il Festival, che ha lo scopo di diffondere la cultura della sostenibilità, rendere lo sviluppo sostenibile un tema di attualità e centrale nell’agenda politica, e richiamare l’attenzione nazionale e locale sulle problematiche e le opportunità connesse al raggiungimento degli SDGs. Il 2017 sarà un anno cruciale per la diffusione della cultura dello sviluppo sostenibile in Italia e per decidere se l’Italia intende onorare gli impegni assunti in sede ONU e fare della sostenibilità economica, sociale e ambientale l’obiettivo imprescindibile del proprio futuro”, ha dichiarato Enrico Giovannini, portavoce ASviS. Eppure, passi in avanti ne sono stati compiuti: l’Italia è stato il primo Paese dell’Unione Europea e del G7 ad inserire nel Documento di Economia e Finanza alcuni indicatori del Bes, il Benessere equo e sostenibile, un sistema di misurazione della condizione del paese che guarda a concetti molto vicini a quelli incorporati negli SDGs. Nella definizione della Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, inoltre, il Governo italiano ha valutato dettagliatamente il suo “posizionamento” rispetto ai 17 obiettivi (Goal) e ai 169 sotto-obiettivi (Target), individuando un sistema di punti di forza e di debolezza e un sistema di obiettivi strategici organizzati intorno alle aree (5P) – Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership – formulazione che riconosce appieno tutte le dimensioni della sostenibilità dello sviluppo.

 

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi